Allarme per le frodi online: in un anno persi $ 638 milioni
TORONTO – I canadesi hanno perso oltre 638 milioni di dollari a causa di frodi nel 2024, con casi quasi raddoppiati nell’ultimo decennio. Stiamo parlando delle frodi online, il cosiddetto “scam”. Un fenomeno letteralmente dilagante. E secondo l’esperta di tecnologia Carmi Levy, l’intelligenza artificiale sta ulteriormente alimentando l’aumento e questa tendenza crescente sta creando una crisi nei servizi finanziari che probabilmente peggiorerà ancora.
Secondo il Canadian Anti-Fraud Center (CAFC), le perdite segnalate hanno superato i 2 miliardi di dollari dal 2021, anche se si stima che solo il 5-10% dei casi di frode venga segnalato. In un comunicato stampa di febbraio, l’Ufficio per la Concorrenza ha affermato che la frode tramite impersonificazione – quando i truffatori si fingono rappresentanti di una banca, membri di un’organizzazione nota o un’altra persona per indurre le persone a fornire informazioni sensibili o denaro – è una delle tipologie di frode in più rapida crescita.
CTV riporta (qui) il caso di Claudine Jeanson di Granby, Quebec. A giugno, la donna viene contattata su “Facebook Marketplace” da qualcuno interessato ad acquistare un articolo che lei sta vendendo. La persona le chiede il numero di cellulare per inviare 100 dollari tramite bonifico elettronico. Il link non funziona e lei accetta di incontrare l’acquirente di persona. Ma pochi minuti dopo, Jeanson riceve una telefonata da qualcuno che si predsenta come “rappresentante di un’agenzia antofrode della Royal Bank of Canada (RBC)”.
La chiamata, sul telefono di Claudine, appare come proveniente proprio dalla RBC e la persona dall’altra parte del telefono la avverte che qualcuno sta tentando di prelevare 10mila dollari dal suo conto e la invita a fare un bonifico elettronico di 10.000 dollari ad un presunto conto sicuro mentre la banca si sarebbe occupata del suo. Claudine apre l’app bancaria e nota che è già stato aggiunto un contatto indicato come “RBC” e quindi invia il bonifico, sicura che la banca si stia occupando di lei. Ma, purtroppo, non è la banca che si sta occupando di lei, ma uno scammer. E quei 10mila dollari finiscono chissà dove.
Dopo il fatto Claudine, ha contattato la RBC e ha scoperto che, prima che lei inviasse il bonifico elettronico, c’erano già stati tre tentativi di prelevare 10mila dollari dalla sua linea di credito, ma la banca li aveva bloccati. Quindi, di fatto, la banca ha bloccato quei tre tentativi, ma non il trasferimento di denaro dello stesso importo. Perché? Rispondendo a CTV, la banca in questione ha dichiarato di indagare sulle frodi caso per caso, ma di non poter commentare la situazione di Claudine. “Ricordiamo ai clienti che un rappresentante od un dipendente di RBC non chiederà mai a un cliente di condividere codici di accesso monouso, di inviare denaro per proteggere il proprio profilo o di condividere il link ad un deposito tramite bonifico elettronico. Inoltre, RBC non chiederà mai di accedere all’online banking di un cliente per aggiungere beneficiari per suo conto né chiederà ai clienti di partecipare ad un’operazione sotto copertura per prevenire una frode”.
CTV ha chiesto a RBC informazioni sulla sua procedura per bloccare le transazioni, ma la banca non ha fornito dettagli. E, secondo l’esperta di tecnologia Carmi Levy, il continuo aumento di questo tipo di truffe suggerisce che le misure attuali non sono sufficienti. “Non basta dire, dopo una frode, ‘Beh, non avresti dovuto fornire quelle informazioni. Avresti dovuto chiudere la chiamata’. Il settore dei servizi finanziari e le banche canadesi devono essere molto più proattivi, molto più aggressivi nell’educare i propri clienti e nel porsi in prima linea nella lotta contro questa piaga”. Già, una vera e propria piaga: secondo la CAFC, 34.642 vittime hanno denunciato frodi nel 2024.
Levy ha sottolineato che le banche attribuiscono ai clienti l’onere di agire come ultima linea di difesa, riconoscendo che qualsiasi richiesta indesiderata di informazioni di autenticazione dovrebbe essere trattata come un “enorme” campanello d’allarme. “Non saranno risarciti se, di fatto, daranno seguito a questa richiesta”, ha affermato Levy, seondo la quale sono però necessarie regole più severe per garantire che gli istituti finanziari dispongano di adeguati strumenti di prevenzione delle frodi e forniscano risorse chiare e centralizzate ai clienti. E chiede una maggiore responsabilità ed una legislazione governativa per proteggere i consumatori quando le banche non riescono a prevenire le frodi. E per fermare questa piaga dilagante.
Foto di Glenn Carstens-Peters da Unsplash
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