Canada

Quasi mille dollari in più per la spesa alimentare: il 2026 sarà più… costoso

TORONTO – Quasi mille dollari in più a famiglia per acquistare il cibo: il 2026 si preannuncia un anno più costoso per i canadesi, secondo le previsioni del Rapporto sui Prezzi dei Prodotti Alimentari (Canada’s Food Price Repor – CFPR) redatto dall’Agri-Food Analytics Lab (AAL), un gruppo di esperti di diverse università canadesi, coordinato dal Professor Sylvain Charlebois (nella foto, dalla sua pagina Twitter @FoodProfessor) della Dalhousie University: è lui il principale autore dello studio.

Secondo il rapporto, una famiglia media di quattro persone pagherà circa 994,63 dollari in più per il cibo nel 2026 rispetto a quest’anno e tale aumento, che porta ad una spesa totale stimata annua per il cibo di 17.571,79 dollari a famiglia (dai 16.577,16 del 2025), deriva dalla previsione, per il 2026, di un tasso di inflazione per il cibo dal 4% al 6%.

Ma scendiamo nei dettagli degli aumenti previsti. Quest’anno, i prezzi della verdura sono diminuiti dello 0,9% e quelli della frutta sono scesi dell’1,1%, ma non si prevede che la tendenza al ribasso continui il prossimo anno, con i prezzi della frutta che potrebbero aumentare dell’1-3% e quelli della verdura che dovrebbero aumentare del 3-5%. La carne è tuttavia il principale motore dell’inflazione alimentare, con un aumento del 7,2% quest’anno e con una previsione di un ulteriore aumento del 5-7% l’anno prossimo.

I prezzi stanno aumentando poiché le mandrie di bovini a gennaio hanno raggiunto il livello più basso dal 1988, si legge nel rapporto dove si sottolinea anche che la siccità ha fatto aumentare i costi dei mangimi, e pure i costi di confezionamento e lavorazione sono in aumento. “La situazione della carne bovina è problematica”, afferma Charlebois, come riferisce The Canadian Press. “Onestamente non capisco perché Ottawa non stia prendendo in considerazione la questione”, magari consentendo maggiori importazioni da Paesi come l’Australia per allentare la pressione. Con l’aumento dei prezzi della carne bovina, un numero sempre maggiore di acquirenti si è spostato sul pollo, il che ha causato un’impennata dei prezzi anche in questo settore.

La siccità che contribuisce all’aumento dei prezzi della carne bovina può essere collegata ai più ampi problemi del cambiamento climatico che continuano a sconvolgere i sistemi, afferma Sadaf Mollaei, consulente del rapporto e Professoressa all’Università di Guelph. “Il cambiamento climatico ha un effetto molto significativo sui prezzi e molto probabilmente li farà aumentare a causa delle gravi situazioni climatiche che vediamo nei luoghi in cui si produce cibo”, ha detto, parlando con The Canadian Press. “Se ci sono incendi in California, o se c’è siccità in alcune parti del Canada, ci sarà un impatto sulla produzione agricola e sulla filiera”.

Il rapporto rileva infatti che i prezzi sono aumentati significativamente quest’anno a causa di problemi meteorologici su una serie di importazioni, tra cui caffè e tè, cacao, fragole, arance, zucca e carote. I prodotti ittici dovrebbero rimanere più accessibili il prossimo anno, con un aumento previsto dei prezzi dell’1-2%, mentre latticini e uova potrebbero registrare un aumento del 2-4%. Alla luce di tutti questi aumenti, probabilmente anche i ristoranti diventeranno più costosi, con un aumento previsto del 4-6%.

Un altro aspetto da tenere d’occhio nel 2026 è l’effetto del Codice Canadese dei Prodotti Alimentari (il Canada Grocery Code), con l’avvio ufficiale a gennaio: secondo Charlebois, tale codice potrebbe contribuire a ridurre il potere che i commercianti di generi alimentari hanno sui loro fornitori, il che potrebbe contribuire ad una maggiore stabilità dei prezzi. “Portare trasformatori, venditori e commercianti di generi alimentari al tavolo per negoziare in modo equo e con spirito positivo, alla fine aiuterà i consumatori, a lungo termine “, sostiene il Professore. “Il 2026 sarà un anno importante in tal senso”.

Per scaricare/leggere l’intero report, cliccare qui: PRICE_REPORT_2026

Nella foto in alto, il Professor Sylvain Charlebois (dalla sua pagina Twitter X – @FoodProfessor), principale autore del report

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