Canada

Incendi fuori controllo
e caldo killer,
inferno in British Columbia

TORONTO – Caldo killer, incendi fuori controllo, evacuazioni, paura e timori: è stata una settimana molto difficile quella vissuta in ampie zone della British Columbia. I dati, nudi e crudi, sono in grado di spiegare per filo e per segno la gravità della situazione, che è ancora molto lontano dalla normalità. Sarebbero almeno 719 le vittime dell’ondata di calore che ha colpito la provincia che si affaccia sull’Oceano Pacifico, secondo quanto è stato confermato dal Coroner. Decessi – hanno dichiarato le autorità – causati dalle temperature record registrate in numerose località della British Columbia: la colonnina di mercurio ha superato abbondantemente i 45 gradi centigradi.

Resta da capire se il bilancio presentato negli ultimi giorni sia quello definitivo o se le autorità della B.C. saranno costrette a rivedere i numeri anche questa settimana.
Esiste poi una chiara correlazione tra il caldo record e la situazione incendi. Secondo il governo provinciale in tutto il territorio sarebbero almeno 177 gli incendi considerati fuori controllo nelle aree boschive.

Solamente nelle ultime ventiquattrore sono divampati altri 70 roghi. Le fiamme che stanno divorando le foreste e che minacciano numerosi centri urbani e molte riserve indiane hanno costretto le autorità a ordinare l’evacuazione di alcune cittadine.

La situazione più grave negli ultimi giorni si è verificata a Lytton, guarda caso la città dove è stata registrata la scorsa settimana la più alta temperatura mai avuta in Canada, 49,1 gradi centigradi. Lytton è stata completamente evacuata e le fiamme fuori controllo hanno divorato e raso al suolo buona parte della cittadina.

Stando all’ultimo comunicato delle autorità le vittime accertate a Lytton sono due, mentre stanno andando avanti le procedure di identificazione di tutte le persone che sono scappate in fretta e furia dalla cittadina e che hanno raggiunto i centri per gli evacuati allestiti dalle autorità provinciali in quattro città: a Castlegar, a Chilliwack, a Kelowna e a Merritt.

A Lytton, dopo l’evacuazione generale, le fiamme sono state domate con grande fatica e i mezzi di soccorso sono riusciti a entrare nella cittadina solamente sabato pomeriggio. La devastazione ricorda quella del grande incendio del 2016 che rase al suolo interi quartieri di Fort McMurray, in Alberta.

Nel frattempo gli esperti stanno cercando di analizzare quanto accaduto in queste zone nell’ultima settimana. È evidente che il caldo torrido durato parecchi giorni ha facilitato lo sviluppo degli incendi in buona parte della provincia, un fenomeno questo che era già stato alla radice della tragedia di Fort McMurray.

Natalie Hasell, meteorologa ed esperta di cambiamenti climatici, non ha nascosto la propria preoccupazione durante un’intervista concessa a CTV. “Il fatto che questo sia accaduto e l’ipotesi che possa accadere ancora di più, con maggiore intensità rispetto a quanto abbiamo visto in passato, sostanzialmente è quanto possiamo aspettarci dai cambiamenti climatici. Il riscaldamento globale è reale, e abbiamo delle prove che lo dimostrano. Sfortunatamente lo stiamo già vivendo: non è più il futuro, ma il nostro presente. È importante che le persone spendano un po’ di tempo a prepararsi perché è probabile che vedremo questi fenomeni sempre più spesso”.

Parole molto preoccupanti, insomma, in linea con la tesi di numerosi esperti di cambiamenti climatici che nel recente passato avevano lanciato l’allarme: con il passare del tempo, sono destinati ad aumentare anche i rischi.

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