Ontario

Valzer dei ministri:
resiste Lecce, via Fullerton

TORONTO – Mentre il suo governo oscilla tra alti e bassi in quanto a popolarità – in questi ultimi tempi più bassi che alti – il premier dell’Ontario Doug Ford ha deciso di fare un rimpasto della compagine governativa.

Ma quel che ha attirato l’attenzione è stato il ritorno dell’ex ministro delle Finanze Rod Phillips – che si è dimesso dal suo incarico dopo una vacanza ai Caraibi durante la pandemia di Covid-19 – nominato nuovo ministro del Long Term Care. Ford ha deciso di sedare in parte le polemiche che hanno caratterizzato l’operato di Merrilee Fullerton per la sua pessima gestione del Covid nelle case di cura. Ora la Fullerton servirà come ministro dell’Infanzia, della Comunità e dei Servizi Sociali. Le critiche non si sono fatte attendere in quanto, secondo quelli che chiedevano da tempo le sue dimissioni dal LTC, la ministra manca di “empatia, compassione e competenza” ed anche in questo nuovo ministero non farà nulla di buono. Lei, dal canto suo, dimostrando decisamente poco tatto e altrettanta poca sensibilità, ha twittato “La mia gratitudine va alle tante persone meravigliose che hanno aiutato a riparare, ricostruire e far progredire l’assistenza a lunga degenza in Ontario”. I residenti delle case di cura e i loro familiari hanno una immagine del tutto diversa della situazione nel settore, sicuramente quello messo più a dura prova dalla pandemia con la morte di 3.782 anziani. Ed i problemi in queste strutture sono ancora all’ordine del giorno.

Non è visto neppure di buon occhio il rientro di Phillips, che dopo che la sua vacanza a St. Barts del dicembre scorso è venuta a galla, si è dimesso da ministro delle Finanze. Mentre ai residenti della provincia veniva chiesto dal governo di non viaggiare a causa del Covid, Phillips è voltato nella bellissima località di villeggiatura e da lì ha inviato auguri di Natale preregistrati, foto con un falso sfondo Zoom e tweet che davano l’impressione che fosse a casa. Una presa per il naso, in piena regola, insomma. Ma Ford ha deciso adesso di rimetterlo in gioco.

È una mossa, questa del rimpasto, che fa indubbiamente parte del riordino del governo a poco meno di un anno dalle prossime elezioni provinciali: lo shuffle sembra smuovere i parlamentari di lunga esperienza dalle circoscrizioni rurali che dovrebbero rappresentare seggi sicuri per il PC e assegnare incarichi di gabinetto junior agli MPP di quartieri urbani e suburbani che potrebbero essere più vulnerabili dal punto di vista elettorale.

Cinque ministri – tra cui l’ex ministro dell’ambiente Jeff Yurek e l’ex ministro delle infrastrutture Laurie Scott – sono stati esclusi dalla compagine di governo mentre diversi membri più giovani del caucus, nel frattempo, sono stati promossi a portafogli più importanti.

David Piccini diventa ministro dell’ambiente e Kinga Surma prende in mano il ministero delle infrastrutture. Parm Gill assume il nuovo portafoglio di cittadinanza e multiculturalismo, primo ministro a capo di questa carica. Prabmeet Singh Sarkaria è il nuovo presidente del Treasury Board, che è stato separato dalle Finanze, mentre Lisa Thompson sostituisce Ernie Hardeman al ministero dell’Agricoltura, dell’alimentazione e degli affari rurali.

Riconfermati da Ford a capo dei loro importanti ministeri invece la ministra della Salute Christine Elliott, il ministro dell’Istruzione Stephen Lecce, il solicitor general Sylvia Jones, l’attorney general Doug Downey e il ministro delle Finanze Peter Bethlenfalvy. Bethlenfalvy assume anche la responsabilità per la strategia del governo digitale.

Riconferme, queste, che hanno fatto storcere il naso a molti. Preso di mira, in particolare, è il ministro Lecce che sta guidando il turbolento mondo della scuola: il presidente dell’Elementary Teachers’ Federation of Ontario Sam Hammond, tra gli altri, ha avuto parole al cianuro sia per Ford che per Lecce. “Il Premier e il ministro dell’Istruzione hanno una lunga storia di ignoranza e mancanza di rispetto per i partner nel settore della scuola – ha detto Hammond – l’indifferenza è intenzionale e, sfortunatamente, ha portato a fallimenti disastrosi che continuano a influenzare negativamente studenti, educatori e altri operatori dell’istruzione in tutto l’Ontario, fallimenti che non possiamo ignorare”.

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