TORONTO – Nelle “schermaglie” dell’attività politica e delle sue macchinazioni, troppo spesso è facile trascurare lo scopo delle strutture politiche. Nelle aspirazioni – ingenuamente, direbbero alcuni – , le intenzioni e le strutture stesse sono fondate sul miglioramento del bene comune. Gli organi di stampa sono in parte responsabili della ricerca delle “cattive notizie”, purtroppo molto frequenti, per essere vendute come astuti tentativi di attirare l’attenzione. Il Corriere Canadese si sforza di dare spazio ai politici di ogni genere senza tendere loro un’imboscata.
Ma il Canada, l’Ontario e Toronto fanno parte di un contesto demografico in rapida evoluzione la cui cultura delle “aspettative politiche” è inserita nel contesto di un’etica in cui “lo stato di diritto”, il merito e le istituzioni democratiche sono [felicemente ancora] considerati come misure di un individuo pubblico.
Non sono molti i candidati a una carica politica che accettano la sfida di sottoporsi a un colloquio, tanto meno quello in cui l’intervistatore e il media sono visti in alcuni ambienti come tendenti in una direzione opposta, o “troppo indipendenti”. Michael Kerzner era più che disposto a cogliere questa possibilità. Buon per lui!
Un’intervista strutturata di domande e risposte si è presto evoluta in un dialogo a flusso libero sulle questioni che contano per un collegio elettorale che, non molto tempo fa, ospitava il più grande gruppo di italocanadesi ed ebrei-canadesi di Toronto, se non dell’Ontario. Senza la cooperazione di questi due gruppi, ci sarebbero poche aspettative di successo elettorale.
Ebbene, i numeri e le percentuali di questi due gruppi potrebbero essere diminuiti rispetto agli altri, ha affermato Kerzner, ma la necessità di coltivare un’alleanza di interessi basata sulla loro cooperazione è più importante che mai. “Per creare consenso, è necessario avere una storia di servizio attivo in molte diverse organizzazioni e programmi interreligiosi che mantengano forte il tessuto comunitario”, ha osservato elencando le organizzazioni, i loro luoghi e le personalità ad esse associate – con i confini di York Centre ed oltre.
Alla domanda se quel consenso fosse stato scosso nel contesto del percepito aumento dell’antisemitismo dal 7 ottobre 2023, la sua risposta è stata un incrollabile “al contrario; Italiani ed Ebrei hanno una storia comune di sostegno reciproco di fronte alle ostilità che risale almeno all’occasione delle “rivolte” a Christie Pits”.
“Entrambi abbiamo un approccio lungimirante alla vita a Toronto, in Ontario. Abbiamo vissuto l’esperienza del sacrificio e del duro lavoro necessari per migliorare il nostro ambiente. Insieme siamo stati co-costruttori, fisicamente e culturalmente, della città e della provincia che siamo orgogliosi di condividere con gli altri. Ovviamente non siamo gli unici, ma, quando c’era poco, insieme abbiamo creato il ‘di più’ affinché altri possano svilupparsi in futuro”.
Ha continuato aggiungendo che potrebbe non essere stato tutto rose e fiori, ma ci siamo concentrati entrambi sulla crescita economica, la sicurezza pubblica, una buona istruzione, l’accesso a un’assistenza sanitaria di qualità e la promozione di atteggiamenti comunitari fondati sull’empatia, sull’onestà e sull’altruismo.
Sono principi che si perdono nel “frastuono delle lotte partigiane”. Michael Kerzner è stato in grado di aggiungere modestia mentre illustrava l’etica della sua famiglia: “al servizio degli altri”.
Traduzione in Italiano – dall’originale in Inglese – a cura di Marzio Pelù
Nella foto in alto, il candidato conservatore Michael Kerzner nella redazione del Corriere Canadese con l’Editore, Onorevole Joe Volpe (il primo da sinistra), il direttore Francesco Veronesi (il primo da destra) e lo staff giornalistico; qui sotto, Kerzner e Volpe in redazione (foto: Corriere Canadese)