Il Covid-19 in Italia

In Italia 12.694 nuovi contagiati
e 251 vittime

ROMA – Sono stati 12.694 i contagi da coronavirus registrati ieri, in Italia, insieme ad altri 251 morti. Sono stati 230.116 i tamponi effettuati nelle ultime 24 ore con un tasso di positività salito al 5,51%. 163 i nuovi ingressi avvenuti in terapia intensiva, ma il totale dei ricoverati in rianimazione è sceso a 3.311, 29 in meno rispetto a sabato. I ricoverati con sintomi sono 452 in meno in 24 ore, così il totale dei pazienti nei reparti Covid è sceso a 23.648 complessivi.

Nel frattempo, è stata superata quota 15 milioni di vaccini anti-Covid somministrati in Italia. Al termine della giornata di ieri, il sistema di monitoraggio della Struttura Commissariale aveva rilevato il dato di 15.099.777 somministrazioni dall’inizio della campagna vaccinale. L’87,2% delle dosi consegnate alle regioni è stato somministrato. È in corso la distribuzione delle oltre 400mila dosi di vaccino Moderna arrivate nel fine settimana all’hub nazionale di Pratica di Mare.

“Io credo che in questa fase dobbiamo tenere insieme due parole: fiducia e prudenza, che devono guidarci nelle prossime settimane”, ha spiegato il ministro della Salute Roberto Speranza. “Siamo in una fase diversa, con una campagna di vaccinazione che va avanti, abbiamo superato i 15 milioni di somministrazioni – ha evidenziato -, negli ultimi tre giorni abbiamo fatto un milione di somministrazioni, c’è un’accelerazione in corso e in più nelle ultime settimane abbiamo adottato misure molto dure, il 70% degli italiani ha vissuto in zona rossa”.

Misure che ci permettono “di costruire una road map, ma serve ancora tanta prudenza: guardare avanti ma con i piedi ben piantati per terra facendo un passo alla volta perché se facciamo un passo troppo lungo rischiamo poi di dover tornare indietro. Abbiamo trovato un punto di equilibrio – ha proseguito – non c’è un ’giorno x’ in cui d’incanto scompaiono tutte le misure. Ora possiamo guardare con più fiducia, possiamo permetterci alcune aperture”.

La scuola, ha sottolineato il ministro, “è l’architrave della nostra società, mancano poche settimane alla fine dell’anno scolastico e vogliamo che il più alto numero di questi ragazzi possa tornare a scuola in presenza. Ci stiamo assumendo un po’ di rischio, un rischio ragionato come ha detto il presidente del Consiglio, non è un rischio folle. Oggi più che mai abbiamo bisogno di una mano da parte di tutti per gestire questa fase di transizione” ha concluso il ministro Speranza.

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