Ford ancora in testa:
Grit in recupero,
ma pesa il fattore Del Duca

TORONTO – Conservatori ancora in vantaggio, liberali in netto recupero, neodemocratici in difficoltà. A sei settimane dal voto provinciale in Ontario, due nuove sondaggi ci forniscono un’istantanea abbastanza fedele dei rapporti di forza tra i partiti e del livello di consenso nell’elettorato: i risultati sono sostanzialmente simili, a conferma di come la partita per conquistare il governo a Queen’s Park sia ancora apertissima.

Il Progressive Conservative guidato da Doug Ford rimane, ancora una volta, il partito da battere. Stando alla Abacus, la formazione politica del premier uscente si sarebbe stabilizzata attorno al 36 per cento, mentre per la Ipsos i conservatori sarebbero in testa al 35 per cento.

Rispetto agli ultimi sondaggi guadagna nettamente terreno il Partito Liberale guidato da Steven Del Duca, che in questa fase sembra avere la meglio nei confronti dei neodemocratici candidandosi ad essere la vera alternativa al governo uscente. Sia l’Abacus che la Ipsos quantificano nel 32 per cento il livello di consenso dei grit nell’elettorato provinciale, con un netto miglioramento rispetto a tutte le indagini demoscopiche dell’ultimo mese.

L’Ndp invece è in caduta libera. Nei due sondaggi presentati ieri, il partito guidato da Andrea Horwath è stimato al 23 per cento, in calo sia nel livello di consenso popolare sia nella proiezioni dei seggi: vada come vada, l’Ndp è destinato a perdere lo status di opposizione ufficiale.

Ma sul voto del 2 giugno pesa una grande incognita per il Partito Liberale, il fattore del Duca. In particolare, il sondaggio della Abacus conferma quanto rilevato in passato: il leader liberale non riesce a sfondare nell’elettorato dell’Ontario e invece di rappresentare un valore aggiunto per la sua formazione politica, in questa fase costituisce una zavorra, un peso alla crescita del partito.

Alla specifica domanda rivolta al campione sul politico che meglio svolgerebbe il ruolo di premier della provincia, solamente il 12 per cento degli intervistati ha risposto Del Duca. Questo vuol dire, per un partito che si attesta al 32 per cento, che circa il 20 per cento degli elettori pronti a votare per i liberali ritiene che uno degli avversari – Ford e Horwath – sono più attrezzati per guidare l’Ontario nei prossimi quattro anni.

Insomma, non proprio un’iniezione di fiducia. Ma non solo. A gettare una zona d’ombra sulle legittime aspirazione del ritorno al governo dei grit è anche il grado di popolarità dei leader dei rispettivi partiti. Solo il 12 per cento del campione dichiara di conoscere molto bene Del Duca, il 29 per cento di conoscerlo a sufficienza, mentre il resto degli intervistati dice di non conoscerlo affatto. Un giudizio preoccupante, se si considera il fatto che l’attuale leader liberale è stato deputato provinciale dal 2012 al 2018 e che nella passata legislatura ha ricoperto numerosi incarichi di governo, tra i quali ministro della Sanità e ministro dei Trasporti, due dicasteri chiave nell’assetto istituzionale della provincia.

Un discorso a parte merita la Horwath. Leader ndippina dal 2009, ha guidato il partito nelle elezioni del 2011, del 2014 e del 2018, perdendo sempre.

E le prospettive per questo voto del 2022 non sono delle più lusinghiere. Nel caso in cui dovesse arrivare la quarta sconfitta alle urne, si potrebbe prospettare una nuova e necessaria fase di rinnovamento per la sinistra provinciale. Ma in ogni caso questo tipo di valutazione è ancora prematura. La leader neodemocratica crede nella rimonta.

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