Redazione

Contagi e morti, il Covid corre nelle case di cura 

TORONTO – È un déjà vu. Si sta ripetendo quello che è già accaduto la scorsa primavera. La prima ondata di contagi da nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) ha colpito pesantemente i residenti delle case di cura a lunga degenza. La seconda, ovvero quella in corso, purtroppo sta causando ancora morte tra gli anziani che sono tra i soggetti maggiormente a rischio.
Giorno dopo giorno le case di cura registrano nuove infezioni di Covid-19: nella Peel Region, ad esempio, sono 20 i focolai attivi in queste strutture. Quello più grande è alla Tyndall Seniors Village Nursing Home a Mississauga, dove 114 residenti e 74 dipendenti sono risultati positivi al virus. I residenti morti sono 26.
La tensione dei familiari degli anziani che vivono in queste case di cura si taglia col coltello. Le rassicurazioni da parte dei proprietari/ gestori di queste strutture – molte delle quali a scopo di lucro – e quelle del governo Ford, diventano sempre meno credibili.
Alla Hawthorn Woods Care Community di Brampton, secondo il gestore Sienna Living, i casi attivi tra i residenti ammontano a 45, quattro sono coloro che sono riusciti a riprendersi mentre due sono morti. L’epidemia, nella struttura da 160 posti letto che si trova nella zona di Goreway Drive e Humberwest Parkway, è tornata a crescere dal 31 ottobre. Gli infetti tra il personale sono 18.
“Siamo in contatto con la sanità pubblica e l’u§ciale sanitario per controllare l’epidemia – si legge nel comunicato diffuso da Sienna Living – inoltre abbiamo messo in atto diverse precauzioni di isolamento per i residenti”. E tra queste vengono elencate la pulizia profonda della struttura e i pasti in camera per gli anziani. Ma la situazione – l’esperienza insegna – può facilmente scivolare di mano.
Lo sa bene il ministro del Long Term Care, Merrilee Fullerton, che cerca di correre ai ripari. “Uno specialista per la prevenzione e il controllo delle infezioni (IPAC), insieme al supporto del medico, sarà ora presso la struttura sette giorni su sette”, ha dichiarato due giorni fa.
Questo è il secondo focolaio nella struttura che è scoppiato nel corso della seconda ondata. Durham Health ha segnalato un altro focolaio di 40 casi presso la casa di cura per lungodegenza Thorntonview a Oshawa. «Perché bisogna arrivare al punto in cui fino a 80 persone vengono infettate in una struttura?», si domanda la dottoressa Vivian Stamatopoulos, specialista in assistenza familiare presso la Ontario Tech University.
L’elenco delle case di cura dove è in corso una epidemia di Covid sono al momento 116 (ieri erano 111), gli anziani contagiati sono saliti nel giro di ventiquattrore da 664 a 707. Per non dire dei decessi: due giorni fa il sito del governo dell’Ontario, che viene aggiornato ogni giorno, ha riportato la morte di 2.239 residenti. Un numero che ieri è salito a 2.253.
È evidente che dalla prima ondata non abbiamo imparato niente.

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