TORONTO – È stato strutturato come un “Incontrare e salutare i Candidati” nell’Aula Comunitaria della Chiesa della Trasfigurazione. Si è concluso con un dibattito dirompente tra alcune delle persone “piazzate” del fiduciario De Domenico e altre che sembravano sinceramente interessate alla direzione dell’educazione cattolica. Erano venuti a sentire cosa offriva l’alternativa a De Domenico: Gabriella Mazarakis.

Gabriella ha reso la partecipazione utile. Vestita in modo professionale, equilibrata, calma, contenuta e soprattutto preparata ad affrontare argomenti e domande che riflettono ricerca e deliberazione. A differenza dell’argomentativo “so tutto io” di De Domenico, la Mazarakis è rimasta in tema.

Era chiaramente arrivata preparata. Se fossi stato un elettore cattolico del Ward 2, la scelta tra i due candidati sarebbe stata una “schiacciata” da parte sua. Le sue risposte erano concise e informative; quelle di De Domenico, sconclusionate e difensive.

Sulle “questioni sociali delicate”, De Domenico ha affermato che i fiduciari, anche se dei provveditorati cattolici, sono obbligati a seguire le direttive ministeriali (falso). Ha ripetuto numeri imprecisi per l’iscrizione degli studenti (90.000, quando sa che i numeri reali sono più vicini a 84.000, che poi si traducono in una differenza di ben $90Milioni annui). Ha sollevato la questione dei bambini con disabilità e lo stress che rappresentano per le famiglie, ma non ha offerto soluzioni e ha risposto con rabbia quando il pubblico ha abboccato. È lì da quattro anni.

La Mazarakis ha esplorato i diritti dei genitori, ha fornito suggerimenti utili su come amministrare l’allocazione dei fondi per i bisogni degli studenti e ha proposto metodi realistici di coinvolgimento delle famiglie e della parrocchia in approcci collaborativi alle sfide accademiche e sociali.

Ho visto molti candidati e dibattiti nei miei quarant’anni di vita pubblica: la Mazarakis è stata impressionante.

C’erano quattro candidati fiduciari in totale. Sotto alcuni aspetti, gli altri due candidati del Ward 1, Robert Pella e del Ward 3, Greg Rodriguez, erano in svantaggio. La serata non era stata organizzata per i loro elettori. Di conseguenza, l’attenzione si è spostata da loro quasi immediatamente dopo le loro dichiarazioni di apertura. Però a differenza di De Domenico hanno – giustamente – esaltato il loro impegno per l’educazione cattolica.

Dal mio punto di vista, la Mazarakis era il candidato migliore, imparagonabile agli altri, ma specialmente rispetto a De Domenico. Altri hanno avuto la stessa sensazione. La sua squadra dovrà darsi da fare perché lei venga eletta.


Nelle foto: in alto, Gabriella Mazarakis; qui sopra, la Mazarakis con gli altri candidati Pella e Rodriguez e il pubblico presente al dibattito (foto Corriere Canadese)

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