Canada

Trudeau pronto a nominare 10 nuovi senatori: ci sarà posto per un altro italo-canadese?

OTTAWA – Il primo ministro Justin Trudeau sta pianificando un’ultima ondata di nomine per riempire i 10 posti vacanti al Senato prima del suo pensionamento a marzo: è quanto ha scritto ieri la CBC Radio-Canada, in un articolo di Daniel Leblanc secondo il quale il processo di selezione per i futuri senatori è già in corso e dovrebbe essere completato prima che il primo ministro, ormai dimissionario, lasci il suo posto. Dopo aver prorogato il Parlamento all’inizio di questo mese, Trudeau ha infatti annunciato che lascerà il ruolo dopo che il Partito Liberale avrà scelto un nuovo leader, il prossimo 9 marzo. Ma a quanto pare starebbe preparando il classico “colpo di coda”.

Negli ultimi anni, Justin Trudeau ha scelto diversi liberali di alto profilo per sedere al Senato. Il Partito Conservatore di Pierre Poilievre, che è in testa nei sondaggi nazionali, è da tempo critico nei confronti delle scelte di Trudeau in materia di senatori: i Conservatori ora temono che i senatori nominati da Trudeau cercheranno di bloccare il loro programma se il loro partito vincerà le prossime elezioni, in primavera.

Trudeau ha sempre parlato di “senatori indipendenti”, riferendosi a quelli nominati da lui, ma in realtà un numero significativo di senatori da lui scelti negli ultimi anni aveva avuto esperienze di parte, il più delle volte all’interno del Partito Liberale del Canada o delle sezioni provinciali. È però difficile identificarli come tali, visto che lo stesso Trudeau, qualche anno fa, cancellò l’affiliazione dei “suoi” senatori al Partito Liberale. È quindi pressoché impossibile, oggi, capire quali siano esattamente i rapporti di forza in Senato. Secondo la tabella pubblicata nel sito https://sencanada.ca/en/senators, su 105 senatori, 41 appartengono al gruppo dei Senatori Indipendenti, 18 al gruppo Canadian Senators, 14 al Progressive Group, 12 al Conservative Party, 12 non sono affiliati ad alcun gruppo mentre 8 posti (ai quali se ne aggiungeranno altri due a partire da febbraio) sono vacanti. Solo la “militanza” conservatice, dunque, è palese.

Ma i senatori possono fare opposizione o no? Gli stessi senatori concordano sul fatto che, in quanto legislatori non eletti, non hanno la stessa legittimità democratica dei parlamentari e devono agire di conseguenza quando arriva il momento di votare a favore o contro le proposte di legge del governo. Secondo la Convenzione di Salisbury, che risale alla metà del secolo scorso nel Regno Unito, la camera non eletta non deve opporsi alle proposte di legge del governo che sono state oggetto di chiare promesse elettorali. Tuttavia, molti senatori nominati da Trudeau affermano che continueranno ad agire nello stesso modo in cui hanno fatto sotto l’attuale governo, affermando di essere pronti a difendere alcuni principi chiave come la protezione dei diritti delle minoranze e degli interessi regionali.

Diversi senatori affermano che potrebbero opporsi ad un governo che utilizzasse la “notwithstanding clause” (cliccare qui per un interessante approndimento a riguardo) per impedire un’eventuale contestazione della Carta contro uno dei suoi progetti di legge. Poilievre ha affermato che sarebbe pronto a utilizzare “qualsiasi strumento la Costituzione consenta” per approvare leggi penali se il suo partito formasse il prossimo governo. La dichiarazione è stata ampiamente vista come una promessa di utilizzare la “clausola” per rafforzare il sistema giudiziario.

Secondo il Partito Conservatore, Trudeau dovrebbe aspettare fino a dopo le elezioni generali, quando al suo partito sarà stato dato il mandato di formare il governo, prima di nominare nuove persone al Senato. “I candidati alla leadership liberale devono immediatamente esprimersi contro questo tentativo di questo primo ministro zoppo di riempire il Senato con i suoi candidati preferiti appena prima di lasciare l’incarico”, affermano i Conservatori. “Devono anche impegnarsi a non riempire da soli i posti vacanti al Senato finché i canadesi non avranno l’opportunità di dare un mandato democratico ad un nuovo governo in un’elezione generale”.

I senatori devono essere in totale 105: attualmente, ne mancano otto (British Columbia 2, Nova Scotia 1, Ontario 3, Quebec 1, Saskatchewan 1) che diventeranno dieci fra qualche giorno quando andranno in pensione – al compimento dei 75 anni di età – le senatrici Nancy J. Hartling (New Brunswick) e Jean-Guy Dagenais (Quebec). I senatori italocanadesi in carica sono attualmente soltanto due: Tony Loffreda (Quebec) e Toni Varone (Ontario). Data l’importanza della comunità italiana, in termini sia di grandezza che di contributo dato alla crescita del Canada, ci sarà posto per un altro italo-canadese fra i dieci nuovi nominati da Trudeau?

Nella foto in alto, il Senato del Canada (da https://sencanada.ca/fr)

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