Canada

Tre elettori su quattro
vogliono le dimissioni di Trudeau,
malumori anche tra i liberali

TORONTO – Cresce la sfiducia verso Justin Trudeau, ma il primo ministro non ha alcuna intenzione di fare il fatidico passo indietro. A confermare il grado di disaffezione dell’elettorato canadese nei confronti del leader liberale arriva un sondaggio realizzato da Ipsos nel quale si mette in luce come non solo la popolarità di Trudeau si ai minimi storici, ma pure come anche una buona fetta della base liberale ritenga necessario voltare pagina e dotarsi di una nuova leadership in vista delle prossime elezioni federali, in programma nell’autunno del 2025. Stando al sondaggio presentato ieri, il 72 per cento degli intervistati riterrebbe opportuno che Trudeau rassegnasse le sue dimissioni: quasi tre canadesi su quattro quindi ritengono che il leader liberale, dopo anni ininterrotti alla guida del Canada, abbia fatto il suo tempo e debba farsi da parte.

Anche nell’elettorato grit è presente un malcontento strisciante nei confronti del primo ministro, che viene catturato dal sondaggio della Ipsos: il 33 per cento del campione intervistato che ammette di aver votato per il Partito Liberale alle ultime elezioni, dichiara che è necessario il dietrofront di Trudeau per permettere il rinnovo della leadership in vista della prossima tornata elettorale.

Allo stesso tempo Ipsos misura il polso dell’elettorato canadese andando a vedere quelle che sono le intenzioni di voto nel caso in cui si dovesse andare alle urne adesso. Ebbene, la tendenza registrata dall’istituto demoscopico è grosso modo la stessa che degli ultimi mesi: Partito Conservatore nettamente in vantaggio, liberali in caduta libera, Ndp sostanzialmente stabile e Bloc Quebecois sempre più forte numericamente nella provincia francofona.

Secondo Ipsos, in questo momento la forza politica guidata da Pierre Poilievre si trova al 40 per cento, mentre il Partito Liberale scende al 24 per cento – livello più basso registrato dai sondaggi nell’ultimo anno – con i neodemocratici di Jagmeet Singh che salgono al 21 per cento e con i blocchisti di Blanchet nettamente in testa in Quebec con il 32 per cento delle intenzioni di voto. Con questi numeri si andrebbe dritti a un governo di maggioranza conservatore, con i liberali relegati all’opposizione con una rappresentanza parlamentare nettamente ridotta.

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