In edicolaToronto

Olivia Chow riscrive la storia,
prima donna non anglosassone
alla guida di Toronto

TORONTO – I pronostici, si dice, sono fatti per essere smentiti, ma non è stato questo il caso. Olivia Chow, in testa a tutti i sondaggi di opinione, fin dall’inizio della campagna elettorale per la corsa a sindaco di Toronto è stata eletta primo cittadino ponendo fine a 3 anni di governo di destra al municipio di Toronto e diventando la prima donna e la prima persona di minoranza visibile a guidare la città dopo l’amalgamazione. La terza donna, in assoluto, a guidare la città dopo June Rowlands e Barbara Hall. In precedenza Chow si era candidata a sindaco nel 2014, arrivando terza dopo John Tory e Doug Ford.

Olivia Chow (nella foto sopra, dalla sua pagina Twitter), 66 anni, è stata fin dall’inizio la favorita per vincere la corsa alla poltrona di primo cittadino lasciata vacante dalle dimissioni a sorpresa di John Tory, anche se la sera delle elezioni è finita per essere un fotofinish tra lei e Ana Bailão. La prima ha incassato il 37,2% dei voti, la Bailao il 32,5%. La lotta all’ultimo voto è stata tra due donne, quindi, nessuna delle due anglosassone: immigrata da Hong Kong nel 1970 all’età di 13 anni la Chow, nel 1992 quando aveva 15 anni dal Portogallo la Bailao.

Queste ultime byelection hanno segnato una nuova era se si prende in considerazione che a conti fatti a contendersi la poltrona di primo cittadino sono state due donne, al contrario di Rowlands e Hall, non anglosassoni ma accomunate da una storia di emigrazione molto simile nella quale possono riconoscersi tanti canadesi di adozione.

Arrivata a Toronto da Hong Kong con i suoi genitori, Chow ha parlato spesso della fatica fatta per adattarsi a un nuovo paese in circostanze difficili. Ha iniziato a cucire bottoni sui jeans da adolescente per aiutare la sua famiglia, ha detto, con sua madre che puliva le case e suo padre impossibilitato a mantenere un lavoro fisso a causa di una malattia mentale. Ma determinazione, forza di volontà e impegno hanno fatto sì che nessun ostacolo sia riuscito a sbarrarle la strada arrivando a conseguire una laurea in belle arti all’Università di Guelph. Il resto è storia: dopo essere stata fiduciario scolastico ha ricoperto la carica di consigliere comunale ed ha poi fatto il salto nella politica federale. Ora, la vittoria al secondo tentativo, per guidare la città in cui vive.

Bailao, nata a Vila Franca de Xira, in Portogallo, si è trasferita in Canada i suoi genitori, Beatriz e José, rispettivamente sarta e meccanico, e si è stabilita a Davenport. Ha frequentato il West Toronto Collegiate e l’Università di Toronto, dove ha conseguito una laurea in sociologia e studi europei. Divenne poi assistente del consigliere comunale Mario Silva impegnandosi a lavorare con le associazioni dei residenti, migliorare i parchi, i trasporti, gli asili nido 2003: quando Silva si candidò a livello federale per i liberali decise di candidarsi lei stessa come consigliere. “Avevo 27 anni, era nel paese da poco più di un decennio e al primo dibattito con i candidati tremavo come una foglia – ha ricordato tempo fa – ero imbarazzata dal mio accento e terrorizzata dalla possibilità di non sapermi esprimere bene”. Allora la vittoria le fu soffiata per 1.200 voti dal chair del TTC Adam Giambrone. Ma, come Chow, la volontà di farcela, non l’ha mai abbandonata.

Verso la fine della corsa a City Hall, stando ai sondaggi condotti quotidianamente, l’ex consigliere comunale Bailão ha guadagnato terreno, forte dell’endorsement di innumerevoli sindacati, di quasi metà del consiglio comunale e da quello dell’ex sindaco Tory giunto all’ultimo minuto. Ciò nonostante non è riuscita a recuperare lo svantaggio. “Wow. Grazie Toronto! Grazie a tutti. Che serata! – ha detto la Chow – se avete mai dubitato di ciò che è possibile fare insieme, se avete mai messo in dubbio la possibilità di creare un futuro migliore, di quello che possiamo fare l’uno con l’altro, l’uno per l’altro, la risposta è qui stasera”. La prima cino-canadese ad essere eletta a sindaco della città più grande del Canada ha ringraziato i cittadini per averle affidato il compito di operare “il cambiamento” come nuovo sindaco e si è impegnata a difendere le cause sociali e a “lavorare instancabilmente per costruire una città che sia più premurosa, più sicura, meno cara dove tutti sentano di esserne parte”.

Ma pur avendo un maggiore controllo sull’agenda della città come sindaco, Chow erediterà anche una città afflitta da gravi problemi finanziari, vale a dire un deficit di $ 1,5 miliardi per l’anno fiscale 2022 e 2023. Chow ha detto che pensa di poter negoziare un accordo migliore con i livelli più alti di governo coinvolgendo i cittadini in un processo trasparente di negoziazione e definizione del budget. Ma se non ci riuscirà, quasi certamente dovrà aumentare le tasse o tagliare i servizi. Le sfide da affrontare, sono immense. “La vittoria delle elezioni è solo l’inizio”, ha detto.

More Articles by the Same Author: