Toronto

Tasse alle stelle e aiuti esterni,
il budget di Tory scontenta tutti

TORONTO – Il governo federale e la controparte provinciale saranno costretti ancora una volta a correre in soccorso di John Tory. Nonostante gli aumenti record delle tasse di proprietà – più 5,5 per cento su base annua, sommata all’1,5 per cento già messo in cantiere precedentemente – e la crescita dei biglietti della Toronto Transit Commission (Ttc), il sindaco di Toronto ha presentato un budget che, formalmente, non rispetta i requisiti previsti: non è, infatti, una manovra a impatto zero e bilanciata e le voci di spesa superano abbondantemente quelle delle entrate.

Per arrivare alla fatidica parità nella bilancia dei conti cittadini sarà necessario un corposo stanziamento di Ottawa e di Queen’s Park, e non stiamo parlando di cifre marginali, ma di qualcosa come 2 miliardi di dollari. Detta in soldoni, per le inadempienze dell’attuale amministrazione cittadina di Toronto pagheranno anche i residenti di Vancouver, Calgary, Montreal, Hamilton e via dicendo, perché saranno utilizzati fondi pubblici – prelevati dai contribuenti nazionali – per tappare i buchi della mini finanziaria di Tory.

Andando a spulciare tra le varie voci del budget presentato dal sindaco di Toronto martedì, il bilancio operativo per il 2023 prevede 1,08 miliardi di dollari di finanziamenti necessari da parte del governo del Canada e della Provincia dell’Ontario per affrontare gli impatti in corso della pandemia di Covid-19 (933 milioni di dollari), stanziamenti per gli alloggi per i rifugiati (97 milioni di dollari) e per gli alloggi di supporto (48 milioni di dollari). Se combinato con il deficit legato alla pandemia del 2022 di 484 milioni di dollari, il finanziamento necessario da altri ordini governativi richiesti raggiunge un totale di 1,56 miliardi di dollari.

Il bilancio presuppone che la Provincia compenserà Toronto per gli oneri di sviluppo tagliati dal Bill 23, il More Homes Built Faster Act, che lascia City Hall con entrate minori per 230 milioni di dollari all’anno e 2,3 miliardi in 10 anni.

Il sindaco, dal canto suo, ha sottolineato continuamente come gli effetti a lungo termine della pandemia di Covid-19 siano destinati ad essere percepiti ancora per molto tempo.

Durante la fasi più difficili della pandemia, gli introiti della Ttc sono letteralmente crollati, mentre le spese per City Hall hanno subito un’impennata senza precedenti. Al netto di questo, in ogni caso, l’impatto dei lockdown è stato subito da tutte le amministrazioni comunali del Paese, la maggior parte delle quali però sono state in grado di amministrare con sagacia e saggezza i fondi a disposizione senza bisogno del continuo soccorso degli altri livelli di governo.

Anche sul fronte tasse il budget di Tory ha provocato polemiche a non finire. L’aumento complessivo del 7 per cento delle imposte sulle abitazioni rappresenterà un salasso per chi possiede una casa a Toronto.

Il tutto in un contesto economico caratterizzato dal continuo aumento del costo della vita, con l’inflazione che continua ad essere fuori controllo soprattutto per i beni che compongono il carrello della spesa, con il prezzo della benzina destinato a salire ancora sopra i due dollari al litro e con l’aumento dei tassi d’interesse da parte di Bank of Canada che ha provocato la crescita dei mutui a tasso flessibile e le linee di credito.

Insomma, siamo di fronte alla tempesta perfetta che a livello macroeconomico si traduce con la recessione e a livello familiare con il rischio concreto di non arrivare a fine mese. L’aumento record delle tasse di proprietà era probabilmente l’ultima cosa di cui avevamo davvero bisogno.

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