Ontario

Sciopero nella scuola,
insegnanti cattolici al voto

TORONTO – La storia si ripete. Quello in arrivo, sarà un autunno caldo. Puntualmente, con l’inizio dell’anno scolastico e dopo mesi e mesi di negoziati inconcludenti, i sindacati degli insegnanti dell’Ontario sono sul piede di guerra. Ad unirsi agli altri sindacati della scuola pubblica nell’annunciare le votazioni per un eventuale sciopero il 18 e il 19 ottobre è l’Ontario English Catholic Teachers ‘Association (OECTA): il governo di Doug Ford “non è riuscito a dimostrare un reale interesse a impegnarsi in discussioni significative”, ha dichiarato.

“Siamo giunti a un momento critico nel processo di contrattazione. Gli insegnanti cattolici hanno negoziato con i rappresentanti del governo dell’Ontario e dei consigli scolastici cattolici per più di un anno, con l’obiettivo di realizzare un accordo equo per tutti gli studenti, gli educatori e le famiglie – ha scritto il presidente René Jansen in de Wal – mentre il governo racconta pubblicamente la sua versione dei fatti, la realtà al tavolo delle trattative è molto diversa”.

Dopo 15 mesi dal loro inizio, i negoziati sono ancora in fase di stallo e un rinnovo del contratto sembra ancora in alto mare. “Le nostre proposte sono state respinte a priori. Per continuare a fare progressi, per dimostrare la solidarietà e la determinazione della nostra associazione è diventato necessario condurre un voto di sciopero – ha detto Jansen in de Wal – chiederemo agli insegnanti cattolici di essere uniti, pronti a fare tutto ciò che è necessario per proteggere e costruire sul successo del sistema educativo dell’Ontario finanziato con fondi pubblici, e per sostenere i nostri studenti”.

Un ultimatum, questo, che arriva una settimana dopo che sia la Elementary Teachers’ Federation of Ontario (ETFO) che la Ontario Secondary Teacher’s Federation (OSSTF) hanno dichiarato che avrebbero chiesto un voto di sciopero a metà settembre o metà ottobre.

Tutti i sindacati affermano che la provincia ha offerto poche opportunità di negoziazione e che non sono riusciti a contrattare in buona fede in seguito all’invio di una nota a luglio in cui ordinava ai consigli scolastici di completare gli screening anticipati annuali per gli studenti dal secondo anno della scuola materna fino al grado 2.

E come succede in questi casi, il ministro dell’Istruzione Stephen Lecce, ha dichiarato di essere “deluso”. “Scioperare e allontanarsi dal tavolo dei negoziati non ci porterà a un accordo – ha detto aggiungendo che finora il governo ha avuto oltre 170 incontri con i sindacati dell’istruzione – quindi il governo resterà al tavolo e lavorerà duro a nome dei genitori, delle famiglie e dei contribuenti per assicurarsi che questi ragazzi possano continuare ad andare a scuola”.

Ma mentre il governo mette in luce gli innumerevoli meeting avuti con i sindacati, questi ultimi sostengono che ciascun gruppo negoziale non ha avuto individualmente abbastanza tempo per contrattare. “In pubblico, il ministro dell’Istruzione Stephen Lecce ha affermato che il governo è ‘disponibile ogni giorno a negoziare’. In realtà, alla nostra associazione sono stati concessi solo un paio di giorni al mese per incontrarsi: 30 riunioni in più di 440 giorni di negoziati nonostante le nostre ripetute offerte e richieste di più incontri”, ha detto l’OECTA.

Secondo un documento ottenuto da CTV News Toronto, la provincia ha offerto agli insegnanti delle scuole elementari un aumento dell’1,25% all’anno per quattro anni. Gli insegnanti però chiedono aumenti legati all’inflazione, che stando a Statistics Canada, a luglio è salita al 3,3%.

(foto di Taken – Pixabay)

More Articles by the Same Author: