Ontario

Sanità, Doug Ford
verso la privatizzazione

TORONTO – Lunghe, anzi lunghissime attese nei pronto soccorso degli ospedali, un arretrato pauroso di interventi chirurgici, carenza di medici e infermieri, posti letto insufficienti, terapie oncologiche rimandate a data da stabilire: la fotografia del sistema sanitario dell’Ontario non è rasserenante ed indica la necessità di seri interventi per poter funzionare e garantire ai residenti le cure di cui necessitano.

Nel frattempo annunci del governo importanti al riguardo sono attesi la prossima settimana. È quanto ha lasciato intendere nei giorni scorsi il premier Doug Ford durante una conferenza stampa pur non anticipando molti dettagli. Ford è tornato a parlare ancora una volta dell’utilizzo di strutture sanitarie indipendenti, dicendo che le persone vogliono un rapido accesso alle cure, non dibattiti su chi le fornirà. “Nessuno in Ontario dovrà mai pagare con una carta di credito, si pagherà con la tessera sanitaria, l’OHIP”, ha rassicurato il premier coloro che con questa sua riforma vedono l’affossamento della sanità pubblica.

Ford ha affermato di aver bisogno di più “centri sanitari indipendenti” in cui i chirurghi possano eseguire sostituzioni del ginocchio, protesi dell’anca e interventi di cataratta nel tentativo di alleviare l’arretrato. “Nella provincia esistono già 13 Independent health facilities ( IHF ), sia private che senza scopo di lucro”, ha aggiunto.

Un piano per migliorare il sistema sanitario dell’Ontario che includeva gli IHF, era già stato annunciato dal ministro della Sanità Sylvia Jones. Ora, sembra che il governo, sia pronto a concretizzare la sua idea per potenziare il sistema sanitario. Anche un rapporto dell’Ontario Medical Association pubblicato l’anno scorso, si è detto favorevole alla creazione di un modello per quel che concerne la chirurgia che “includa una porzione maggiore di servizi forniti in contesti specialistici basati sulla comunità al di fuori degli ospedali”.

Una cosa che non è chiara è fino a che punto la provincia è disposta a spingersi per espandere il ruolo del settore privato all’interno del sistema pubblico. In aree come la diagnostica per immagini, molte radiografie vengono già eseguite in cliniche private ma sono pagate dal sistema pubblico, mentre la stragrande maggioranza delle risonanze magnetiche viene ancora effettuata negli ospedali.

E per sbloccare l’impasse della sanità Ford ha deciso di adottare una linea morbida con Ottawa, che per aumentare il Canada Health Transfer, vuole essere rassicurata su come gli ulteriori fondi saranno usati dalle province. I premier hanno precedentemente affermato di non volere alcun vincolo sugli ulteriori stanziamenti. “L’Ontario è disposto ad accettare alcune condizioni dal governo federale – ha detto il premier Doug Ford – deve esserci sempre responsabilità, quindi questo è l’ultimo dei nostri problemi. Vogliamo un po’ di flessibilità? Sì, e penso che siano disposti a concedercela”. “Questa è una notizia incoraggiante – ha commentato la portavoce del ministro federale della Sanità Jean-Yves Duclos Marie-France Proulx – sappiamo di dover collaborare ancora di più per garantire una migliore assistenza sanitaria per tutti i canadesi, questo continuerà ad essere il nostro obiettivo”.

Nel frattempo si registra un lieve miglioramento dei tempi di attesa per i pazienti, che giunti ai pronto soccorso, debbono essere ricoverati. Secondo i nuovi dati di Health Quality Ontario a novembre le attese sono scese da 22,8 ore del mese precedente a 22,4. Lo scorso luglio ed agosto la media era di 20,8 ore. Stando ai numeri, solo il 23% dei pazienti è stato stato ricoverato in ospedale dal pronto soccorso entro il tempo target provinciale di otto ore.

Il corridoio di un ospedale (foto credit Hush Naidoo Jade – Unsplash)

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