Riunite a Bruxelles le eccellenze italiane della ricerca all’estero
BRUXELLES – Le eccellenze italiane della ricerca all’estero si sono riunite il 23 maggio scorso a Bruxelles in occasione della XIX Conferenza dei Ricercatori Italiani nel Mondo.
La sessione è stata aperta da Gabriele Andreoli, presidente dell’Institute Advance Studies and Cooperation, che ha moderato la conferenza nel corso della quale si sono susseguiti gli interventi istituzionali del vicepresidente del Parlamento Europeo Antonella Sberna, del vicerettore dell’Université Libre de Bruxelles Anne Weyembergh, del presidente della Texas Scientific Italian Community Andrea Giuffrida, dal coordinatore dell’evento al Parlamento Europeo Antonio Cenini, dell’ambasciatore d’Italia in Belgio Federica Favi, e del ministro della Salute, Orazio Schillaci, con un video-messaggio.
Per l’occasione sono arrivati i messaggi di saluto del presidente del Senato Ignazio La Russa, della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, del ministro della Università e Ricerca, Anna Maria Bernini e del ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Sono intervenuti inoltre rappresentanti delle associazioni di ricercatori italiani nel mondo: Cristina Bettin (Israele), Ilaria Pagani (Australia), Rossana De Angelis (Francia), Carla Molteni (Regno Unito), Fabio Pinna (Belgio) e Simone Lucatello (Messico), quest’ultimo sottolineando che bisognerebbe avere un rapporto pratico, chiaro, organizzato, e con un segnale di maggior interesse e visione dalle Istituzioni Italiane.
Il programma scientifico della conferenza si è articolato su quattro sezioni tematiche, dedicate rispettivamente all’aerospazio, alla ricerca di base, includendo la robotica, l’alta tecnologia, l’intelligenza artificiale, la medicina e le scienze umanistiche. Sono intervenuti scienziati e ricercatori italiani di prestigio internazionale, che svolgono rilevanti ruoli di responsabilità in istituzioni di ricerca con sedi in Paesi Europei, nel Nord e Sud America, in Cina, in Australia ed in Giappone.
Nella sezione aerospazio, moderata da Stefano Boccaletti, sono intervenuti Adriano Ghedina, Cesare Brava e Claudia Paladini che hanno descritto i fondamentali contributi dei ricercatori italiani nei grandi progetti astronomici e di osservazione dello spazio che caratterizzano la ricerca dell’Agenzia Spaziale Europea e quella della NASA.
La sezione successiva è stata moderata da Timoteo Carletti e Simone Napolitano. I temi trattati sono stati la teoria delle reti complesse (con interventi di Riccardo Muolo, Charo del Genio e Ludovico Minati), i materiali amorfi (attraverso l’intervento di Itamar Procaccia), la bioeconomia circolare, la spettroscopia fotoacustica e le applicazioni dei digital twins (con interventi di Alessandro Parente, David Cannella, Luca Fiorani, Elio Tuci, Simone Lucatello ed Angelo Pinto).
A seguire, si è svolta una lunga sezione scientifica, moderata da Andrea Giuffrida e Maddalena Parafati, dedicata alla ricerca medica, durante la quale si sono succeduti gli interventi di Antonio Colaprico, Pietro Coletti, Enkelejda Miho, Eleonora Leucci, Viviana Vella, Antonella Fioravanti, Sara Piccirillo, Casimiro Gerarduzzi.
Le relazioni hanno chiaramente mostrato che il lavoro dei ricercatori italiani all’estero fornisce un contributo di fondamentale importanza in temi chiave per la salute pubblica quali la medicina omica e traslazionale, la neuroinformatica e la moderna ricerca sul cancro
Infine, si è svolta una sezione dedicata alle scienze umanistiche, moderata da Andrea Giuffrida, che ha visto la partecipazione di Michele Vincenti su temi riguardanti l’interazione tra intelligenza artificiale e spiritualità, e la giovane Eugenia Cenini che ha descritto approcci integrati per il benessere e la qualità della vista posti in essere in alcune regioni del Brasile.
Ha chiuso i lavori l’intervento del fondatore e chairman della conferenza, Vincenzo Arcobelli. “Questa edizione – ha detto Arcobelli – invita a riflettere sulla valorizzazione del capitale umano italiano all’estero e il rafforzamento della ricerca scientifica, priorità strategica per la competitività globale. Azioni chiave sono: più risorse per la ricerca, stabilizzazione dei ricercatori, meritocrazia, sinergie tra università e imprese, modernizzazione infrastrutture, semplificazione amministrativa, uso di Horizon Europe. La fuga di 120.000 ricercatori italiani (15.000 negli USA) ha causato per l’Italia perdite economiche, che negli ultimi tredici anni si traducono in 134 miliardi di euro. Servono politiche coordinate per un ecosistema di ricerca attrattivo. Si nota inoltre, una inversione di tendenza, mentre negli USA si riducono i fondi, l’Italia investe 50 milioni di euro per infrastrutture e rientro talenti. Investire nei giovani e nella scienza è cruciale per un’ Europa e un’Italia competitive”. Infine, Arcobelli ha annunciato che la ventesima edizione si svolgerà in Italia.
Nella foto in alto, da sinistra: Gabriele Andreoli (presidente dell’IASC), Antonio Cenini (coordinatore dell’evento al Parlamento Europeo), l’ambasciatore Federica Favi, Vincenzo Arcobelli (Conference Chairman), Andrea Giuffrida (presidente TSIC), Anne Weyembergh (vicerettore ULB) e Stefano Boccaletti (CNR)
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