Rimozione bike lane: ricorso del governo
TORONTO – Il governo dell’Ontario ha dichiarato che presenterà ricorso contro la sentenza che ha dichiarato incostituzionale una nuova legge per la rimozione di tre piste ciclabili a Toronto. Il giudice ella Corte Superiore dell’Ontario Paul Schabas ha stabilito che la rimozione delle piste ciclabili avrebbe esposto le persone a un “maggiore rischio di lesioni e morte”.
Schabas, ritiene infatti che il piano della provincia di rimuovere le piste ciclabili lungo Bloor Street, Yonge Street e University Avenue violi la Carta canadese dei diritti e delle libertà.
A ricorrere al tribunale per abrogare le parti della legge che autorizzavano la provincia a rimuovere 19 chilometri di piste ciclabili protette sulle tre strade, era stato il gruppo Cycle Torono e due ciclisti: uno studente universitario che utilizza la pista ciclabile di Bloor Street per recarsi a scuola e un fattorino che le utilizza quotidianamente per fare le consegne. “I ricorrenti hanno dimostrato che la rimozione delle piste ciclabili interessate esporrà le persone a un rischio maggiore di lesioni e morte, il che lede il diritto alla vita e alla sicurezza della persona – ha scritto Schabas nella sua decisione – è evidente che il ripristino di una corsia di traffico veicolare, che comporterà la rimozione delle piste ciclabili interessate, creerà un rischio maggiore per i ciclisti e per gli altri utenti della strada”.
Il giudice ha inoltre osservato che il governo aveva ricevuto pareri da esperti, relazioni da funzionari di Toronto e prove provenienti dalla città e da altre fonti secondo cui la rimozione delle piste ciclabili “non avrebbe raggiunto l’obiettivo dichiarato” dalla legge di ridurre il traffico.
“Le prove dimostrano che il ripristino delle corsie riservate alle auto non si tradurrà in una riduzione della congestione, poiché indurrà più persone a utilizzare l’auto e pertanto qualsiasi riduzione dei tempi di guida sarà di breve durata, se non addirittura nulla, e porterà a una maggiore congestione – ha scritto Schabas – questo rende la legge arbitraria”.
Ed ora gli amanti delle due ruote cantano vittoria.
Michael Longfield, direttore esecutivo di Cycle Toronto, ha definito la sentenza del giudice “una vittoria totale”. “Abbiamo vinto sulla base dei fatti e della legge. La corte ha accolto la nostra argomentazione secondo cui le azioni del governo hanno aumentato il rischio di danni per gli abitanti dell’Ontario e che agire in modo ingiustificato viola i nostri diritti costituzionali più elementari”, ha dichiarato Longfield.
Ma la provincia non ci sta. Dakota Brasier, portavoce del Ministero dei Trasporti, ha affermato che la provincia intende presentare ricorso contro la sentenza. “Siamo stati eletti dal popolo dell’Ontario con il chiaro mandato di ripristinare le corsie di traffico e di far muovere gli automobilisti spostando le piste ciclabili dalle strade principali a quelle secondarie – ha dichiarato Brasier in una e-mail – per rispettare tale mandato, presenteremo ricorso contro la decisione del tribunale”.
Il premier Ford, che a febbraio fatto della rimozione delle piste ciclabili un tema della sua campagna elettorale, ha attribuito la responsabilità delle piste ciclabili di Bloor Street, Yonge Street e University Avenue all’aumento del traffico a Toronto e ha promesso di rimettere in moto la città.
In alto, una pista ciclabile (https://www.toronto.ca)