Canada

Patto di legislatura
messo alla prova
tra concessioni e bocciature

TORONTO – Nuove tensioni a Ottawa tra Justin Trudeau e Jagmeet Singh. Come è già successo in più di un’occasione, il patto di legislatura tra i liberali e i neodemocratici mostra il fianco e conferma la propria fragilità, con l’esecutivo grit che da un lato cerca di accontentare le richieste del leader dell’Ndp e dall’altro rivendica la propria autonomia nel portare avanti l’agenda di governo. Ieri è stata la giornata della distensione, a chiusura di una settimana burrascosa che ha visto i due partiti legati dall’accordo siglato nella primavera del 2022 sull’orlo della rottura.

Il ministro del Lavoro Seamus O’Regan ha depositato alla House of Commons un progetto di legge che faceva parte di quel pacchetto di provvedimenti richiesti a gran voce dagli ndippini lungo tutta la legislatura corrente: la norma, se dovesse essere approvata, sostanzialmente renderà illegale il cosiddetto crumiraggio durante le vertenze lavorative. In pratica il provvedimento impedirà alle compagnie di sostituire il personale in sciopero con altri lavoratori: la legge verrà applicata ai dipendenti pubblici, ai dipendenti delle compagnie partecipate e ai lavoratori di porti e aeroporti. Saranno invece esclusi da questa legislazione alcune categorie di lavoro ritenute servizio essenziale.

Il provvedimenti presentato in parlamento faceva parte di una serie di proposte sulle politiche del lavoro presenti nella piattaforma programmatica liberale del 2021. Singh ha accolto con favore il disegno di legge, sottolineando però che la paternità della norma dovrebbe essere riconosciuta ai movimenti sindacali, che da decenni si battono affinché venga approvata una legge di questo tipo.

Eppure, il ramoscello d’ulivo allungato ieri dai liberali non va a sanare tutte le ferite che stanno attraversando le relazioni con l’Ndp. Non più tardi di mercoledì pomeriggio i liberali – sostenuti in questo caso anche dai conservatori di Pierre Poilievre e dal Bloc Quebecois di Yves-François Blanchet – hanno sonoramente bocciato una mozione presentata dai neodemocratici che se approvata avrebbe rimosso la GST dalle bollette sul riscaldamento domestico. Uno schiaffo, quello del governo, che ha colpito duramente l’Ndp, anche per il fatto che l’opposizione ufficiale in questa circostanza più unica che rara ha votato esattamente il partito di maggioranza.

Insomma, i rapporti tra Trudeau e Singh restano traballanti, con i sondaggi che incalzano il primo ministro e che confermano, allo stesso tempo, tutte le difficoltà dell’Ndp di capitalizzare il momento di crisi del primo ministro. In ogni caso Trudeau avrà bisogno dei voti dei deputati neodemocratici per fare approvare la prossima manovra finanziaria e dobbiamo quindi aspettarci, da qui alla prossima primavera, altre concessioni alle richieste avanzate dal leader ndippino. Ne va della sopravvivenza del governo stesso.

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