Ontario

‘State a casa’, dal governo solo confusione

TORONTO – Da oggi i residenti dell’Ontario hanno l’obbligo di rispettare l’ordine “stay at home”. “State a casa”, ha ribadito più volte il premier dell’Ontario Doug Ford durante la dichiarazione dello stato di emergenza invitando i residenti a uscire solo per recarsi al lavoro, per fare la spesa o per andare dal medico.

«La polizia e gli agenti municipali avranno il potere di far rispettare l’ordine di stare a casa e di multare chi non lo rispetta», ha tuonato Ford.

L’annuncio ha fatto storcere il naso a molte persone in quanto non ha elencato in modo chiaro ciò che si può o non si può fare da oggi in poi per almeno 28 giorni.

Non sapere ancora cosa sarà permesso o non sarà possibile fare, a partire da oggi, ha lasciato nel limbo la polizia di Toronto: non ha affatto apprezzato la vaghezza dell’annuncio di Ford neppure l’ufficiale medico sanitario per la città di Toronto, nè il sindaco John Tory che ha reclamato linee guida chiare e non la vaghezza che ha caratterizzato l’annuncio del premier.

Da mesi, la città e la provincia, continuano a ribadire l’importanza di stare a casa il più possibile ma secondo il primo cittadino il premier nell’annunciare martedì lo stato di emergenza e l’ordine “stay at home” non è stato affatto chiaro. Tory ha anche detto che a parer suo, i grandi magazzini, i cosiddetti big-box, dovrebbero limitarsi alla vendita di generi alimentari e si è detto scettico circa l’eventualità che i blitz con ispezioni siano sufficienti a far rispettare l’ordine.

Il sindaco di Toronto ha reputato molto vaghe le nuove regole sulle riunioni all’aperto: «Se a nessuno è consentito stare all’aperto con più di altre quattro persone, come è possibile che le piste di pattinaggio possano rimanere aperte?», chiede il sindaco.

Una delle parti più vaghe dell’annuncio di Ford è proprio questa relativa all’uso dei campi da gioco o da basket. Il governo afferma di ritenere essenziale l’esercizio fisico. «Alcuni potrebbero desiderare fare una passeggiata intorno all’isolato, mentre altri potrebbero voler andare in un campo da basket locale con la loro famiglia per fare qualche tiro a canestro», ha detto la Kann.

E ieri il premier, riferendosi alle critiche che gli ha mosso Tory, ha detto che le sue parole non lasciano spazio al dubbio: «Ho detto in modo inequivocabile, state a casa», ha commentato piccato.

Ieri il governo ha comunque annunciato che entro la fine della giornata avrebbe fornito maggiori dettagli – i parametri legali – riguardo al suo provvedimento.

Nel frattempo Travis Kann, portavoce della provincia, ha anticipato qualche chiarimento pur sottolineando che il governo fa comunque “affidamento sul buon senso degli abitanti dell’Ontario riguardo al rispetto dell’ordine di stare a casa e di uscire solo in caso di necessità”.

La possibilità di ritirare i propri acquisti sul marciapiede di fronte ai negozi, nonostante lo stato di emergenza, è stato giustificato dalla Kann con motivi di ordine pratico: «Abbiamo imparato molto durante la prima ondata della pandemia di Covid, compreso il fatto che ciò che può essere essenziale per qualcuno a Timmins potrebbe non esserlo per qualcuno che abita nel centro di Toronto e che il modo di fare le compere è anche diverso in città dove è più facile ordinare online e ricevere direttamente a casa quanto acquistato – ha detto la portavoce – non si può decidere cosa è essenziale per ogni persona che vive in Ontario».

Travis Kann ha aggiunto che “il governo ha fornito un ampio elenco delle attività che le persone dovrebbero prendere in considerazione prima di lasciare la propria casa: cibo, servizi sanitari, inclusi farmaci, esercizio fisico o lavoro, dove il lavoro non possa essere svolto a casa”, ha detto.

Manca comunque l’elenco delle occupazioni ritenute essenziali anche se la Kann precisa che chi può lavorare da casa è caldamente invitato a farlo. «Il governo dell’Ontario non può rivedere decine di milioni di descrizioni di impieghi per determinare chi può lavorare da casa, ci affidiamo quindi alla discrezione ed al buon senso dei datori di lavoro – ha aggiunto la Kann – se un dipendente ritiene che ci siano le condizioni per lavorare da casa, può contattare il Ministero del lavoro e presentare un reclamo in materia di salute e sicurezza».

Per quel che riguarda le uscite di casa per stretta necessità, la provincia afferma di non porre limiti alla loro frequenza o durata ma chiede ai residenti di cercare di limitare il numero di negozi che visitano e il tempo che trascorrono all’interno degli esercizi commerciali. Le nuove restrizioni consentono inoltre alle persone di riunirsi in gruppi di cinque all’aperto, cosa che il governo afferma di permettere in modo che le persone che vivono da sole possano ancora essere in compagnia di qualcuno o per ricevere supporto per il proprio benessere mentale e fisico.

«Chiunque si riunisca all’esterno dovrebbe aderire alle misure di allontanamento fisico ed è ora fortemente sollecitato a indossare una mascherina – ha detto la portavoce – per motivi simili anche i residenti single possono ancora riunirsi con un’altra famiglia in base alle nuove restrizioni».

Al momento in cui andiamo in stampa il governo non ha ancora chiarito ufficialmente quali siano i “parametri legali”.

More Articles by the Same Author: