Ontario

Scuola, verso la stretta del governo

TORONTO – Il governo tira dritto sulla precettazione del personale non docente delle scuole dell’Ontario. Dopo aver presentato lunedì il decreto legge che annullerebbe la minaccia di uno sciopero, ieri si è riunito alle 5 del mattino per la seconda lettura del “Keeping Students in Schools Act”. “Siamo in un momento critico per i nostri studenti. In questo momento, i nostri studenti hanno bisogno di studiare ininterrottamente in classe”, ha detto il ministro dell’Istruzione Stephen Lecce durante la sua dichiarazione di apertura di un’ora.

Osservazioni, le sue, che si sono concentrate in gran parte sulla necessità di “far rimanere i bambini a scuola” dopo che due anni di pandemia hanno interrotto lo studio. “I ragazzi hanno sopportato il peso di questa pandemia mentre la loro vita è stata messa in stand-by”, ha detto.

Il governo provinciale punta a far approvare questo decreto legge prima dello sciopero degli aderenti al CUPE in programma venerdì.

Nonostante il governo si stia adoperando con tutte le sue forze per impedire lo sciopero, il Canadian Union of Public Employees (CUPE), che rappresenta custodi, bibliotecari, educatori della prima infanzia, assistenti educativi e personale amministrativo presso i consigli pubblici e cattolici inglesi e francesi dell’Ontario, afferma che i suoi membri incroceranno ugualmente le braccia venerdì in segno di protesta.

Se lo sciopero andrà avanti come previsto, sia il Toronto District School Board che il Toronto Catholic District School Board hanno dichiarato che le loro scuole venerdì rimarranno chiuse. Anche i consigli pubblici e cattolici a Durham hanno in programma di fare lo stesso.

Intanto i deputati dell’opposizione a Queen’s Park si sono scagliati contro il disegno di legge anti-sciopero del governo Ford che oltre a impedire ai lavoratori di scioperare mira ad imporre un contratto quadriennale. Non mancheranno multe salate per chi indice o autorizza uno sciopero: 4mila dollari per i singoli, fino a 500mila al sindacato.

Ma non solo: il governo ha intenzione di invocare la Nothwithstanding clause per proteggere il decreto legge da contestazioni legali. “Questo è un dibattito sui fondamenti della nostra democrazia, è estremamente spaventoso”, ha affermato Chris Glover, mpp di Spadina-Fort York, in risposta all’intenzione del governo di invocare la clausola che consente al legislatore provinciale di prevenire sfide costituzionali.

Proprio l’uso della Section 33 della Carta canadese dei diritti e delle libertà, che ha il potere di annullare alcune parti della Carta stessa, sta dando vita ad un acceso dibattito. Il primo ministro Justin Trudeau ha criticato in modo deciso l’uso da parte del governo dell’Ontario della clausola per imporre contratti ai lavoratori dell’istruzione e vietare loro di scioperare.

Trudeau afferma che l’uso della clausola per “sospendere i diritti dei lavoratori è sbagliato” e sebbene la contrattazione collettiva sia difficile, è questo il giusto processo.

Il ministro della Giustizia federale David Lametti, dal canto suo, afferma che sta esaminando come Ottawa potrebbe contestare l’uso da parte della provincia della Nothwithstanding clause, perché afferma che il suo utilizzo preventivo è “estremamente problematico”.

Il pugno duro del governo che in qualunque modo intende fare in modo che le scuole non chiudano per lo sciopero non sembra impensierire il CUPE. “La lotta è tutt’altro che finita”, ha garantito la presidente dell’Ontario School Board Council of Unions (OSBCU) del CUPE Laura Walton.

Nella foto in alto, un’aula vuota (Twitter – Alex Johnstone)

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