Ontario

Roberta Place, 55 casi in due giorni: “Di sicuro è una variante del Covid”

TORONTO – La casa di cura a lunga degenza Roberta Place sta cercando di debellare un focolaio di una nuova variante del Covid- 19 dopo che test di laboratorio hanno identificato il nuovo ceppo in sei tamponi.

Secondo un comunicato stampa del Simcoe Muskoka District Health Unit i test preliminari dei tamponi fatti a Roberta Place indicano “un’altissima probabilità che si tratti di una variante del ceppo”.

Tuttavia, si legge ancora nel comunicato, la conferma di una variante del ceppo richiede un ulteriore esame. Occorre infatti un test di sequenziamento genetico per identificare il ceppo esatto.

«L’impatto di questo focolaio sulla struttura è stato tragico e questi risultati provvisori di una variante sono estremamente preoccupanti per tutti» ha detto il dottor Charles Gardner, u.ciale medico della sanità di Simcoe Muskoka District Health Unit.

Data la gravità della situazione dal 16 gennaio a dare man forte alla struttura di Barrie, per riuscire a circoscrivere l’epidemia in corso, c’è l’Orillia Soldiers ‘Memorial Hospital. Secondo i funzionari sanitari una lavoratrice che ha avuto stretti contatti con qualcuno che ha viaggiato all’estero è stata uno dei primi a essere sospettata di aver portato una variante del coronavirus altamente contagiosa nella casa di cura a lunga degenza di Barrie.

La dipendente della struttura ha seguito tutte le precauzioni ed è stata testata regolarmente, ma inizialmente non ha mostrato sintomi e si è autoisolato a casa quando ormai era troppo tardi.

L’infezione si è diffusa in tutta la casa, con 55 persone che hanno mostrato sintomi nei due giorni seguenti: è stata la velocità della diffusione del virus a destare allarme tra gli esperti della sanità locale.

«Abbiamo subito pensato che questa poteva essere una variante del Covid» ha detto il dottor Colin Lee, Simcoe-Muskoka District Health Unit Associate Medical Officer of Health. Il dottor Lee ha detto che 122 dei 130 residenti della casa sono risultati positivi, insieme a 67 membri del personale le cui infezioni sono ancora considerate attive. Finora sono morti diciannove residenti e altri cinque sono rimasti in ospedale.

Lee ha detto che c’è anche la possibilità che la variante ancora da identificare in modo definitivo stia già circolando nella comunità. «Certamente c’è sempre la possibilità che fosse già nella comunità e nonostante tutti stiano facendo del loro meglio per prevenire la trasmissione attraverso pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni, questo virus riesce a farsi beffa di noi».

Le conseguenze di questa epidemia potrebbero essere tragiche. Il geriatra dottor Samir Sinha ha detto che è probabile che fino a un terzo dei residenti infettati a Roberta Place morirà. «In media uno su tre non riuscirà a sconfiggere il virus, probabilmente ci saranno da 30 a 40 morti entro la fine di questo focolaio».

E sono 17 i decessi avvenuti nelle ultime ventiquattrore nelle 251 case di cura della provincia dove ci sono focolai attivi del virus: il numero complessivo di anziani morti è salito quindi a 3.256. I contagi tra i residenti sono 1.441 e tra i membri dello sta. 1.185.

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