Il Commento

Non dimentichiamo la lezione di Platone

TORONTO – Mancano esattamente 21 giorni alle elezioni in Canada. I “dibattiti determinanti” generali nelle lingue ufficiali del Canada si terranno circa dieci giorni prima. Il “piano” usuale è che entro quella data i cittadini avranno appreso abbastanza sui candidati da essere in grado di prendere decisioni “informate” sulla base delle prestazioni dei candidati nella “battaglia per il titolo”.

Fino ad allora, siamo costretti a fare affidamento su frammenti di informazioni rilasciati per il nostro consumo dagli uffici stampa (“war room”) dei vari partiti, direttamente nelle nostre caselle di posta elettronica o indirettamente tramite altri media: spot televisivi, social media, radio, volantini e sollecitatori. Sono tutte varianti della Verità secondo i candidati in questione. Sono tutte simili in quanto sono, in una forma o nell’altra, pubblicità a pagamento, filtrata o adattata in modo particolare al pubblico di destinazione.

Questo è prevedibile. I dibattiti, per chi li guarderà, rappresenteranno, per quanto umanamente possibile, l’unica opportunità, per i veri indecisi o i pochi impegnati, di sottoporsi ad un confronto che non sia caratterizzato da una descrizione da tifoseria.

La stampa canadese è probabilmente una delle ultime entrate nel regno dei media guidati dai partiti, quindi quel tipo di descrizione (tifoseria) non è sempre stata applicabile. Oggi…? Prendiamo in considerazione chi fornisce analisi e resoconti oggettivi basati sui fatti. Un rapporto del governo federale sulla pubblicità istituzionale fatta nel 2023-24 indica che dei circa 100 milioni di dollari in pubblicità governativa, meno del 2% è andato ai giornali cartacei e lo 0% alla stampa in lingua etnica. Secondo il censimento del 2021, il 24% (10 milioni di canadesi) si è autoidentificato come lettore e parlante di una terza lingua a casa e/o al lavoro.

La lingua è sempre una questione delicata in Canada. Proprio la scorsa settimana, uno dei partiti in corsa ha promesso di aumentare i finanziamenti alla CBC/Radio Canada di 150 milioni di dollari all’anno. Questa organizzazione, al di là di quello che possa essere il suo valore per l’identità canadese, già riceve circa 1,5 miliardi di dollari all’anno in fondi governativi. Un altro partito nella stessa campagna ha promesso di tagliare i finanziamenti alla CBC.

L’industria dei sondaggi, che si basa su contratti istituzionali e partigiani (tra gli altri) per riferire sulle percezioni e le intenzioni pubbliche [di acquistare o di votare], funge da utile indicatore della direzione in cui potrebbero soffiare i venti politici. Nessuna delle due industrie sarà in grado di alterare la dimostrazione, DAL VIVO, della competenza esibita durante un dibattito. Risponderanno a questioni di responsabilità per il passato e per le promesse future.

Niente di nuovo, qui. Nel IV secolo prima dell’era cristiana, quando Roma stava stabilendo la sua egemonia nella penisola italiana, Platone (sì, uno dei tre grandi filosofi greci dell’antichità, accreditato di grandi contributi alla “cultura occidentale”) si opponeva all’apatia politica.

Gli viene attribuita la frase: “Il prezzo che gli uomini buoni pagano per l’indifferenza verso la politica è quello di essere governati da uomini inferiori“. Con indifferenza intendeva disinteresse o mancanza di critica.

Traduzione in Italiano – dall’originale in Inglese – a cura di Marzio Pelù

In alto, il filosofo greco Platone (foto https://penntoday.upenn.edu/)

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