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Nepal, una squadra dall’Italia per i dispersi

KATHMANDU – Nelle prime ore della mattinata di oggi, fonti dell’alpinismo italiano hanno reso noto – come scrive l’agenzia di stampa AGI, qui – che la squadra di soccorso italiana “AviaMEA-Evk2CNR” stava decollando dall’eliporto di Kathmandu per raggiungere la zona dello Yalung Ri con l’obiettivo di tentare di recuperare i due alpinisti Marco Di Marcello, 37 anni, biologo e guida alpina italocanadese di origine abruzzese, che vive a Calgary, in Alberta, e Markus Kirchler, 29 anni altoatesino di San Genesio, ex talento dell’atletica leggera che vive a Monaco di Baviera.

La squadra di soccorso italiana è composta da Manuel Munari, (capo di Avia MEA, istruttore pilota, che dirige l’operazione in contatto con la Farnesina ed il Consolato Italiano a Kathmandu), arrivato mercoledì nella capitale nepalese, e Michele Cucchi, arrivato dalla Piramide Laboratorio “EVK2Cnr” sull’Everest. “Sul ghiacciaio non c’è più nessuno, abbiamo riportato al lodge anche tutti i soccorritori nepalesi. Abbiamo fatto ricerca, marcato i punti, iniziato a scavare. Faremo una nuova ricerca anche con i rilevatori, nonostante in alcuni punti ci siano anche dieci metri di neve. Se ci saranno punti certi porteremo sul ghiacciaio dieci sherpa per scavare nella neve” ha detto ancora all’agenzia di stampa AGI Manuel Munari, via-satellitare, dal villaggio ai piedi dello Yalung Ri, montagna che si trova nella remota valle di Rolwaling, nel distretto di Dolakha, nella zona del monte Everest.

Munari e Cucchi, sotto il coordinamento dello storico capo missione Agostino Da Polenza, sono impegnati nella difficile missione di ricerca degli alpinisti dispersi sullo Yalung Ri a seguito della valanga abbattutasi in quell’area lunedì mattina.

Oltre a Di Marcello e Kirchler, risultano ancora dispersi, in spedizioni diverse, anche il tedesco Jakob Schreiber e i nepalesi Mere Karki e Padam Tamang. Nella giornata di lunedì era stata invece recuperata la salma di Paolo Cocco, 41 anni, fotografo, già vicesindaco di Fara San Martino (Chieti) e che da alcuni anni lavorava nella zona di Innsbruck in Austria come grafico. Nel corso del sorvolo con l’elicottero sono stati trovati ramponi e pezzi di abbigliamento. E sarebbe stata identificata l’area nella quale potrebbero trovarsi i dispersi.

Munari ha poi aggiunto: “Se domani (venerdì) non ci saranno riscontri, marcheremo l’area e poi quando andrà via la neve (primavera prossima, ndr) si troverà qualcosa, l’intenzione è quella di chiudere la missione alle ore 14 (locali)” di venerdì. I soccorritori italiani stanno prendendo parte ad una complessa e difficile missione con l’indispensabile ausilio di due elicotteri, uno di Simrik Air e l’altro Eli Everest decollati ieri mattina da Kathmandu.

È sempre più difficile, con il passare del tempo, sperare che i dispersi vengano ritrovati vivi. Ma per l’italo-canadese Di Marcello, la speranza è tenuta viva dal suo GPS che negli ultimi giorni ha continuato a indicare movimento. E la famiglia ci crede, come scrive (qui) il giornale online “Il Trafiletto” di Teramo, la città abruzzese che ha dato i natali a Marco.

Alpinista italocanadese disperso, si spera ancora. Parla la famiglia dall’Abruzzo

E come riporta il quotidiano online Il Centro (qui), non sono mancati momenti di preghiera, con una partecipata veglia presieduta mercoledì sera dal parroco don Cristoforo della parrocchia di San Michele Arcangelo a Villa Torre, nel Teramo, alla presenza di parenti, amici e compaesani «per tenere accesa la luce della speranza, tutti insieme», hanno detto.

Intanto, il Consolato Generale a Calcutta ha ricevuto conferma che l’agenzia di Milano e l’agenzia nepalese sono riuscite a comunicare con il gruppo dei cinque escursionisti della provincia di Como con cui da giorni non si avevano contatti. I connazionali hanno riferito di stare bene e che proseguiranno il loro programma, con rientro a Kathmandu l’8 novembre. Lo rende noto la Farnesina.

Sono dunque stati ristabiliti i contatti con i cinque italiani che risultavano dispersi sulle montagne del Nepal. Lo ha confermato anche la Farnesina, precisando a sua volta che gli alpinisti, tutti della provincia di Como, stanno bene. Della comitiva si erano perse le tracce mentre era impegnata in un trekking. Almeno una buona notizia, dopo le tante negative degli ultimi giorni, a cominciare da quella della morte – venerdì scorso – di altri due alpinisti italiani, Alessandro Caputo e Stefano Farronato, travolti da una valanga mentre scalavano il monte Panbari, sempre sull’Himalaya.

Nella foto in alto, Marco Di Marcello (dalla sua pagina Facebook)

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