TORONTO – Stefano Sardo, co-sceneggiatore del film biografico su Roberto Baggio Il Divin Codino, sta per lanciare il suo secondo film da regista con Muori di lei. È interpretato da Riccardo Scamarcio, Maria Chiara Giannetta e Mariela Garriga in un thriller erotico ambientato durante il recente lockdown dovuto alla pandemia, anche se Sardo insiste che non è un film sul lockdown.
Apparentemente, Muori di lei sembra una storia logora su un marito annoiato alla ricerca di qualche avventura. Luca, interpretato da Scamarcio, è confinato in casa mentre sua moglie Sara (Giannetta) combatte la pandemia in prima linea, come infermiera. Diventando un po’ pazzo e insoddisfatto, Luca prende spunto da L.B. Jeff Jeffries e inizia a esplorare voyeuristicamente la sua seducente vicina Amanda, attraverso la finestra del suo appartamento.
È una storia limitata. I personaggi vengono messi sotto un microscopio mentre rimbalzano nella loro capsula di Petri. In una recente intervista con Variety, Sardo spiega che non è un film sulla pandemia, ma un film nella pandemia. “Quando ho avuto la prima idea per questa storia, non avevamo ancora sperimentato la quarantena. All’inizio doveva essere ambientata durante un Ferragosto romano, nello stile di Il sorpasso. Poi è arrivato il lockdown”.
Il lockdown nazionale in Italia è stato decretato ufficialmente il 9 marzo 2020 dall’allora Primo Ministro Giuseppe Conte. Con il decreto di Conte, cinema, teatri, palestre, discoteche e pub sono stati tutti chiusi. Funerali e matrimoni sono stati annullati insieme agli eventi sportivi, comprese le partite di Serie A. Scuole e università sono state chiuse.
Ma non è passato molto tempo prima che i social media dessero al mondo uno sguardo su come gli italiani, da regione a regione, stavano affrontando la quarantena. Cantanti d’opera che tenevano concerti gratuiti dai loro balconi, allenatori che tenevano lezioni dalle terrazze, fornai che calavano il cibo dai loro appartamenti nei cestini del pane. Era esattamente come ci si aspettava che il Paese reagisse, nonostante le sofferenze patite.
“Il primo istinto è stato quello di inserire elementi soggettivi, come il senso di crisi esistenziale e il ritrovarsi in un momento in cui fare il punto della propria vita. Poi, in seguito, è arrivata la consapevolezza che non tutti noi stavamo vivendo la pandemia allo stesso modo. Nel film Amanda sta vivendo una tragedia di cui Luca non sa nulla”, spiega Sardo.
Luca e Sara stanno attraversando una crisi personale, tentando senza successo di avere un figlio. Mentre Sara è ossessionata dalla gravidanza, svolge come fosse un obbligo la sua professione di infermiera. “Mi sono ispirata a mia madre che è infermiera”, ha spiegato Giannetta che interpreta Sara. “Quando ancora non avevamo chiaro cosa fosse questo Covid, le ho detto di dire che stava male e di tornare a casa. Mi ha detto che non poteva perché era il suo lavoro. Mi sono aggrappata a quella risposta mentre interpretavo il personaggio”.
Muori di lei è ora nelle sale italiane dal 20 marzo, distribuito da Medusa Film
Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix