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In fuga da Kabul: evacuazioni
rocambolesche nel caos totale

ROMA – Proseguono le operazioni di evacuazione in Afghanistan dall’aeroporto della capitale Kabul.

In Italia, è arrivato a Roma, all’aeroporto di Fiumicino un volo con 86 persone tra collaboratori del governo e famiglie. Per altri due con ulteriori 150 persone era previsto il decollo ieri dalla capitale afghana. “Il nostro impegno – spiega il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini – è lavorare col massimo sforzo per completare il piano di evacuazione dei collaboratori afghani, degli attivisti e di chi è esposto al pericolo”.

Per quanto riguarda gli Usa, sono 3.200 le persone evacuate fino ad ora dagli Stati Uniti e tra questi 1.100 sono cittadini americani. Nelle ultime 24 ore, altri 5.000 tra diplomatici, staff della sicurezza, collaboratori e afghani sono partiti da Kabul. Ma l’obiettivo del Pentagono è quello di arrivare a 9.000 trasferimenti al giorno.

La Francia ha evacuato 216 persone, fra cui 184 civili afghani. Il primo aereo militare spagnolo è invece atterrato ieri a Kabul per trasferire nel Paese circa 500 persone tra membri dello staff dell’ambasciata e cittadini afghani. Un altro aereo è in attesa di partire da Dubai, mentre un terzo è in viaggio per portare forniture mediche.

I Paesi Bassi sono riusciti a far uscire 35 dei loro cittadini dall’Afghanistan segnando l’inizio di un piano che prevede l’evacuazione totale di 1.000 dipendenti dell’ambasciata locale, compresi gli interpreti e le loro famiglie. Un tentativo di evacuazione è però fallito martedì sera quando un aereo militare gestito dagli olandesi ha lasciato Kabul senza nessuno a bordo. Il caos all’aeroporto ha infatti impedito l’imbarco, come ha riferito il ministro degli Esteri olandese, Sigrid Kaag, al Guardian. Kaag ha spiegato che gli afghani che si sarebbero dovuti imbarcare sono stati bloccati all’ingresso dello scalo dalle forze americane che hanno messo in sicurezza l’aeroporto, anche se erano in possesso della documentazione necessaria. L’aereo è rimasto sulla pista solo mezz’ora e poi è ripartito senza passeggeri. “È orribile, molti erano alle entrate dell’aeroporto con le loro famiglie”, ha commentato il ministro degli Esteri.

In Polonia, ieri sono arrivate quasi 50 persone. Tre aerei militari avevano raggiunto l’Afghanistan per evacuarne un centinaio.

L’evacuazione del personale diplomatico dell’India è avvenuta nella notte fra martedì e ieri. France Press ha riferito che l’ambasciata ha chiesto la scorta ai talebani per arrivare allo scalo di Kabul. Fuori dal principale cancello della rappresentanza indiana, un gruppo di combattenti talebani, armati fino ai denti, attendeva. All’interno del complesso c’erano 150 tra diplomatici e cittadini indiani nel panico, ma poi hanno scoperto che i talebani fuori dall’ambasciata erano lì per scortarli all’aeroporto. “Quando stavamo evacuando il secondo gruppo, i talebani si sono rifiutati di farci uscire dalla zona verde”, ha spiegato un funzionario indiano. “È stato allora che abbiamo deciso di contattarli e chiedere aiuto per andarcene”.

Il Regno Unito, infine, ha assicurato che accoglierà circa 20mila afghani nei prossimi anni, secondo i dettagli dello schema reso noto dal governo per mettere in salvo le categorie più a rischio di persecuzione da parte dei talebani. Il premier Boris Johnson ha promesso che il Paese accoglierà fino a 5mila afghani già quest’anno. “Abbiamo un debito di gratitudine verso tutti quelli che hanno lavorato con noi in Afghanistan per renderlo un posto migliore negli ultimi 20 anni”, ha dichiarato Johnson.

La foto dell’aeroporto di Kabul è tratta Dw.com

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