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La storia si ripete. E dalle sue lezioni
non impariamo mai

Parlare di argomenti attuali è sempre come camminare in un campo minato.

Per questo ho impiegato molto a cercare le giuste parole da utilizzare per parlare di un fatto ormai noto a tutti: la guerra russa-ucraina (allargata a tutti i paesi che desiderano dare una mano ad una parte o all’altra).

Per quanto parlarne sia difficile, trovo ingiusto non sprecare una parola a riguardo.

Non sono una storica, so poco di geopolitica e di relazioni internazionali.

Infatti non esporrò fatti, dati o spiegherò la situazione. Per questo ci sono i giornalisti esperti.

Ma ciò che posso fare è dare il punto di vista di un’ adolescente della nuova generazione, la stessa generazione della pandemia, che vede da lontano le ingiustizie che accadono a qualche chilometro da lei.

Con questo non voglio sminuire alcun altro conflitto in corso al momento al mondo.

Nel mondo la pace non è un diritto scontato e i conflitti sono all’ordine del giorno, così come tutte le rovine che portano: morti, popoli sfasciati, territori distrutti e tante cicatrici.

Riguardo alla guerra: una domanda che mi pongo spesso e che forse suonerà scontata è: “Perché arriviamo a tutto questo?”

Perché nel 2022, dopo ben due guerre mondiali, dopo tutti gli attentati terroristici (vorrei una spiegazione anche per questi eventi), nel bel mezzo di una pandemia, l’uomo moderno, così intelligente e ingegnoso, ha ancora bisogno di bisticciare con altri uomini intelligenti e ingegnosi? Per un pezzo di terra fertile? Per fama internazionale? Per denaro?

Perché nel mondo non può regnare armonia? Perché gli uomini non si amano, incondizionatamente? Perché sentiamo questo bisogno di lottare, combattere per affermarci come superiori, imporre i nostri valori e pensieri sugli altri?

Sembriamo tornati alle elementari quando il compagno di banco ci prendeva la nostra penna preferita.

Ci scontriamo come belve affamate che si contendono l’ultimo pezzo di carne rimasto.

Certamente penso che sia insito a tutti noi questo spirito affamato e violento.

In alcuni è ben (BEN!) rintracciabile, altri lo nascondono bene.

E penso anche che con gli ultimi secoli di progressivo sviluppo questa nostra indole si sia rassodata e affermata su tutto il resto.

I risultati di tutta questa infinita e insaziabile corsa all’affermazione, sono solo tanti innocenti feriti, deceduti, mutilati, distrutti.

E Machiavelli aveva ragione: la storia insegna e fornisce i dati su cui basarsi per creare cose buone, cose migliori ma soprattutto sbarra le strade da non ripercorrere.

Eppure, regolarmente, la storia si ripete. E siamo punto a capo.

Andiamo dove non dovremmo andare. Percorriamo strade già percorse, inseguendo sempre le stesse cose che già una volta, due volte, ci avevano portato a sperdere nelle zone più buie del mondo.

E la risposta ai miei perché è spesso esaurita ad un ” È la vita, non possiamo farci nulla”.

Eh si, è così. Ed è così che la storia si ripete. Dando per scontato che le cose accadono e basta, ci passano davanti agli occhi passivamente, e che siamo tutti impotenti, ancorati ad un mondo che gira al contrario.

Foto di Edoardo Ceriani da Unsplash

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