Cultura

L’italocanadese Iervolino produrrà un nuovo film su Armani, il re della moda

TORONTO – La recente scomparsa dell’iconico stilista italiano Giorgio Armani ha fatto sì che gli italiani e gli altri si chiedano: quanto è stato influente il lavoro di Armani? La curiosità è giustificata, dato che l’impero commerciale globale di Armani si è esteso agli hotel di lusso a Milano e Dubai, ai profumi e all’arredamento per la casa.

Il magnate della moda ha rappresentato un ritorno agli artisti rinascimentali dell’invidiabile storia italiana, spingendo a un esame più interessante: perché l’Italia continua a dare alla luce tali individui.

Il produttore cinematografico italocanadese Andrea Iervolino potrebbe fare proprio questo. Poco dopo i funerali dello stilista nel borgo piacentino di Rivalta, Iervolino ha annunciato Armani: il re della moda, la sua ultima produzione.

La tempestività del progetto ha sollevato qualche sopracciglio, ma Iervolino ha chiarito che il film era già in lavorazione.

La sceneggiatura è stata avviata a marzo, secondo quanto riferito dallo sceneggiatore Bobby Moresco su Crash.
L’annuncio del film, che era stato programmato per giugno di quest’anno, è stato ritardato a causa dell’infezione polmonare e della malattia di Armani all’epoca. La malattia, infatti, fece sì che Armani saltasse la sua prima Milano Fashion Week dopo cinquant’anni.
“Avevamo già iniziato a scrivere la sceneggiatura di questo film la scorsa primavera, convinti che la vita e l’eredità di Giorgio Armani meritassero una narrazione ampia e profonda. Non abbiamo mai pensato di annunciare il progetto durante la sua malattia, per non turbarlo. Mi sembrava giusto e doveroso non farlo in quel momento, così come la decisione di non annunciarlo subito dopo la sua scomparsa”, ha dichiarato Iervolino (nella foto qui sotto).

Non immediato, ma sei giorni dopo. Naturalmente, nell’ambiente sottosopra e sbrigativo di Hollywood, sei giorni potrebbero anche essere sei anni.

Il gioco, ovviamente [come sempre] è quello di capitalizzare su famosi biopic. Più che un gioco, è una corsa al mercato. Per fortuna nel caso di Iervolino, è nelle mani di un produttore italiano. Un produttore con più di 40 film all’attivo, e che vuole davvero raccontare storie italiane.

“Armani non è stato solo lo stilista che ha rivoluzionato la moda: è stato un poeta dei tessuti, un architetto delle forme, un uomo che ha saputo esprimere la bellezza italiana con semplicità e rigore. Con questo film vogliamo restituire al mondo non solo l’immagine del creatore di uno stile, ma l’anima di un uomo che ha trasformato il suo sogno in un patrimonio collettivo”.

È un boccone, ma un sentimento appropriato. Come molti famosi romani e uomini del Rinascimento prima di lui, l’eredità di Armani nel campo delle arti e della società continuerà a influenzare la cultura e il pensiero italiano.

L’Italia è stata a lungo un crogiolo di idee e vita intellettuale, e l’eccellenza di Armani nel suo campo merita non solo un film, ma un serio esame dell’arte, dell’intelletto e della ricerca della grandezza.

Nella foto in alto, Giorgio Armani e Sofia Loren             

Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix

 

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