Proseguiamo la pubblicazione degli articoli dedicati all’immigrazione italiana in Canada, che prendono spunto dalla storia degli oggetti che gli emigrati hanno portato con sé nel viaggio dal Belpaese alla nuova terra. L’iniziativa rientra nel progetto “Narrarsi altrove, viaggio tra i cimeli e i luoghi dell’anima” della poetessa Anna Ciardullo Villapiana e della docente Stella Paola, con la collaborazione di Gabriel Niccoli, professore emerito dell’Università di Waterloo e membro del consiglio di amministrazione dell’Italian-Canadian Archives Project (ICAP), network nazionale sotto i cui auspici opera il suddetto studio poetico.
CAMBRIDGE – Il rosario apparteneva a Cesira Milone, originaria di Racale, in provincia di Lecce.
Cesira si trasferì a Cambridge nel 1951 per raggiungere il suo fidanzato, Pasquale Francioso, partito l’anno precedente. Un articolo, che ci ha mostrato sua nipote Carina durante l’intervista, documenta il loro matrimonio nella chiesa di St. Patrick, insieme ad un’altra coppia, con una storia simile alla loro. “Two young girls, recently arrived from Italy, became the brides of two italian men who had come to Canada previously to make homes for their fiancees…”, si legge nell’articolo e poi si enfatizza che nessuna delle due parlava inglese, ma che fossero felici, arrivate nella nuova terra in nave, con i loro abiti da sposa nel baule. Una storia simile a tante altre, finite nei musei canadesi come esempi di donne emigrate per amore che hanno viaggiato da sole in navi cariche di lino.
Dall’unione di Pasquale e Cesira nacque Aldo, che sposò la French-Canadian Judy ed ebbero due figli, Robbie e Carina. Quest’ultima ha conservato il rosario di Cesira e ci ha raccontato il rapporto speciale che la lega a sua nonna e alla sua terra. Arte e preghiera scorrono nelle vene di Carina traendo linfa dalle sue radici italiane riscoperte con forza nell’ultimo anno di scuole superiori. “Portami in Italia, voglio conoscere le mie radici!” diceva Carina a suo padre che, intanto, era rimasto solo. I genitori, infatti, dopo trentatré anni di vita canadese, hanno deciso di tornare a Racale e trascorrere gli ultimi anni in riva al mare. Quando Pasquale morì, Cesira venne a far visita a suo figlio e restò a Cambridge per pochi mesi. In questo breve tempo piantò un seme nell’anima di sua nipote, ancora bambina, che decise di raggiungerla dieci anni dopo. Così nel 2006 Carina intraprese il primo dei tanti viaggi di ritorno alla sua culla salentina. Era l’anno dei Mondiali di Calcio, quando l’Italia vinse contro la Francia e il paese era in festa. Carina non aveva mai visto tanto fervore “poo po po po po po pooo…”, le strade risuonavano di gioia, grida e clacson, e a cornice di questo indimenticabile momento c’era l’abbraccio di un mare di velluto.
Sua nonna Cesira esercitò dal primo istante la forza di un magnete, attirava a sé Carina con la dolcezza, con la preghiera, con le sue frasi tratte da proverbi e parabole bibliche che tanto la affascinavano. Così al ritorno da questa bellissima esperienza italiana Carina decise di iscriversi all’Università di Waterloo dove studiò arte e imparò la lingua Italiana, perfezionandola ad ogni ritorno.
La spiritualità è un aspetto importante nella vita di Carina, infatti. ad ogni viaggio portava con sé il rosario che le avevano dato in chiesa il giorno della sua Cresima. Un pomeriggio fece un giro in bicicletta per le strade di Racale e al ritorno pianse perché si accorse di aver perso il rosario. Sua nonna le diede il suo. Correva l’anno 2009, da allora il rosario è diventato non solo uno strumento di preghiera, ma un oggetto che evoca il rapporto speciale con sua nonna, un elemento di meditazione che, con lo scorrere lento della preghiera, porta Carina a rinnovare il contatto con le sue radici, con la sua anima, con i suoi antenati.
Rosari, libri di poesie, macchine fotografiche e tele rappresentano il mondo di Carina (nella foto sopra) che, oltre ad essere un’artista di grande talento, è una modella e viaggia spesso tra Europa e Stati Uniti a raccogliere le gocce di un mare sempre diverso e a intrappolarlo sulla tela, a volte accanto ai suoi veli bagnati di autoritratti tra le onde di un lago che bagna con dolcezza e sensualità i suoi seni.
Adesso che la nonna non c’è più riecheggia il suono della sua preghiera, unendo i grani del rosario con un filo invisibile che attraversa il tempo e il cielo, facendo sentire vivo il loro legame nello scorrere lento di una preghiera.
Anna Ciardullo Villapiana
Ecco la poesia di Anna Ciardullo Villapiana ispirata dalla storia di Carina Francioso e di sua nonna Cesira Milone.
Ave Maria piena di grazia…
un grano dopo l’altro spogliando il cielo.
Le tue mani si stringevano alle mie
nei pomeriggi d’estate
il tuo cuore batteva un ritmo sempre uguale
le onde dolci dei tuoi pensieri
sulla sabbia del mio (a)mare.
Ave Maria piena di grazia…
portavo con me le tue parole
le ho racchiuse in uno scrigno
o nella valigia che riempivo di sogni,
Ricordi? Te li mostravo ad ogni ritorno.
Ave Maria piena di grazia…
non sei più accanto a me
eppure ti sentivo pregare
eri luce in una stanza
che profumava di mare e di te.
Ave Maria… ti penso ancora
se stringo il tuo rosario
sei qui vicino a me.
Anna, Stella e Gabriel: tre prof alla ricerca delle radici italiane
TORONTO – Le professoresse Anna Ciardullo Villapiana e Stella Gualtieri Paola stanno lavorando con entusiasmo e passione al progetto fra storia, cultura e poesia che si propone di raccontare, in modo nuovo, le tante vicende che hanno avuto come protagonisti, spesso silenziosi e sconosciuti, i tantissimi connazionali arrivati in Canada dal Belpaese.
Vicende che le due insegnanti conoscono bene, essendo entrambe di origine italiana e residenti in Canada.
Stella, la cui famiglia proviene da Figline Vegliaturo, in provincia di Cosenza, Calabria, è nata in Sault Ste. Marie, Ontario, e vive con suo marito a Waterloo. Insegna alla Resurrection Catholic Secondary School e per lei l’insegnamento è molto più che lavoro. È una vocazione profonda. Si impegna tantissimo ad aiutare gli studenti a scoprire se stessi attraverso qualsiasi curriculum – religione o lingue. Nella scoperta della sua Italianità, Stella si è dedicata allo studio della diaspora proprio come la sua collega e poetessa Anna Ciardullo Villapiana.
Anna, nata a Cosenza dove ha vissuto per circa trent’anni, nel 2003 si è trasferita in Canada dove, sposata, con due figli, ha iniziato la carriera di insegnante di Italiano e di interprete e dove ha potuto coltivare una passione che la accompagna fin dall’adolescenza: quella per la poesia. Qui, infatti, Villapiana ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie “Percorsi Interiori” nel 2007, seguita nel 2015 da “Frammenti di Luce” e nel 2018 da “Al di là del mare, Dialoghi DiVersi”. Stimata socia dell’AICW (Association of Italian Canadian Writers) ha partecipato a molte iniziative e svariate conferenze per la conservazione della lingua e tradizione italiane nella realtà canadese notoriamente multiculturale. È inoltre co-chair della Waterloo Chapter Committee dell’Italian Canadian Archives Project (ICAP), una rete di beneficenza fondata per connettere e coinvolgere comunità, gruppi locali, individui, esperti e istituzioni pertinenti-come archive e musei- in tutto il Canada al fine di preservare e rendere accessibile il patrimonio italocanadese.
E proprio questo suo percorso nell’Italianità l’ha portata a elaborare, insieme a Stella, con la collaborazione del professor Gabriel Niccoli dell’Università di Waterloo e membro del consiglio di amministrazione dell’ICAP, il progetto in questione che, come si era detto in precedenza, trova adesso spazio nelle pagine del Corriere Canadese: ogni settimana, dunque, il nostro giornale racconta storie di immigrazione dall’Italia, partendo da un oggetto caro a chi è partito, per scelta o necessità, spesso lasciando “pezzi” di cuore nel Belpaese ma a volte portandosene qualcuno con sé.
Da queste storie, Villapiana si è lasciata ispirare per comporre poesie, sia in Italiano che in Inglese, intense ed emozionanti, che pubblicheremo insieme ai racconti degli emigrati.
Qui sotto, il trailer del progetto, realizzato con poesie di Anna Ciardullo Villapiana, letture di Gianluca Lalli e Stella Paola e musiche di Francesco DeGregori, Gianluca Lalli e Juneyt.