Le First Nations nella morsa degli incendi: altre centinaia di evacuati, distrutto un sito storico
TORONTO – Mezzo Canada è nella morsa del fuoco e quasi tutto in quella del fumo: con 204 incendi attivi, molti dei quali fuori controllo, e le allerte per la qualità dell’aria che si susseguono giorno dopo giorno (qui gli aggiornamenti in tempo reale), la situazione è di piena emergenza nonostante l’estate debba ancora iniziare. E le popolazioni più colpite sono quelle indigene.
Da ieri, centinaia di persone appartenenti alle First Nations del Manitoba stanno cercando rifugio alle Cascate del Niagara, a centinaia di chilometri di distanza, mentre gli incendi (che hanno già causato l’evacuazione di migliaia di persone, sia in Manitoba che in Saskatchewan) continuano a devastare le Praterie.
Il sindaco di Niagara Falls, Jim Diodati, ha assicurato – parlando con CTV – che la città sta facendo la sua parte per garantire “la sicurezza di tutti in Manitoba. Speriamo che gli incendi non durino così a lungo, ma chissà cosa ci riserva Madre Natura”, ha detto Diodati. “Siamo felici di fare la nostra parte, di essere uniti unirci e di prenderci cura gli uni degli altri”.
Al lavoro anche la Provincia dell’Ontario. “Il nostro governo sta lavorando in coordinamento con il governo federale, la leadership indigena ed i partner locali per garantire l’evacuazione sicura dei residenti dell’Ontario settentrionale e del Manitoba”, ha dichiarato a CTV Jill Dunlop, Ministro per le Emergenze dell’Ontario. “Oltre 800 sfollati dal Manitoba sono stati trasferiti in sicurezza a Niagara e hanno ricevuto un supporto completo, tra cui assistenza sanitaria, istruzione e altri servizi sociali, con altri sette voli previsti per oggi (ieri, ndr)”.
Un portavoce di Indigenous Services Canada (ISC) ha dichiarato ancora a CTV che ventotto First Nations sono attualmente colpite da “eventi di incendi boschivi”: tre in Ontario, otto in Alberta e Saskatchewan e nove in Manitoba. Ventiquattro di queste stesse First Nations sono attualmente evacuate a causa degli incendi in corso.
E proprio gli indigeni sono stati colpiti dalle fiamme anche nella loro storia, nelle loro tradizioni: nelle ultime ore, infatti, è andato a fuoco un sito storico aborigeno, il Robertson Trading a La Ronge, in Saskatchewan, negozio di alimentari e centro di commercio di pellicce che aveva chiuso ufficialmente alla fine del 2023 ma custodiva una preziosa collezione di arte indigena.
È stata la stessa famiglia Robertson a dare, sulla pagina Facebook del negozio, la notizia del rogo, pubblicando il video qui sopra e scrivendo un post molto emozionale: “L’edificio era solo un edificio, ma la perdita del suo contenuto rimanente (centinaia di pezzi di arte indigena e manufatti storici) è catastrofica”, hanno scritto i Robertson, aggiungendo che tale collezione d’arte “non era importante solo per la nostra famiglia; era importante anche per la comunità che aveva contribuito a crearla”. Il post chiude con un accorato appello a tutti i Nativi: “Tenete strette al cuore le vostre opere d’arte indigena. Proteggetele. Non dimenticate mai che queste meravigliose creazioni possono scomparire in un istante e che ciò che si perde è molto più che semplice cuoio, ossa e perline”.

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