La lotta alla pandemia

“Senza i bimbi l’immunità
di gregge è un’utopia”

TORONTO – A causa della maggiore trasmissibilità della variante Delta B.1.617.2, ora dominante in Ontario e in gran parte del mondo, la percentuale della popolazione che occorre vaccinare per raggiungere un punto in cui la propagazione del virus a lungo termine rallenti, ora supera il numero di persone aventi diritto dal punto di vista medico alla vaccinazione. “La soglia critica per la vaccinazione dovrebbe essere di almeno il 90% della popolazione dell’Ontario e oltre il 100% della popolazione idonea al vaccino”, afferma Public Health Ontario.

Il target originale del tasso di vaccinazione richiesto per passare alla fase di riapertura successiva e riavviare completamente l’Ontario era del 75% delle persone sopra i 12 anni completamente vaccinate, l’80% con almeno una dose e nessuna regione con meno del 70% di vaccinazioni complete.

Public Health Ontario afferma che l’obiettivo di vaccinazioni da raggiungere è stato sviluppato contro le caratteristiche della variante del coronavirus Alpha B.1.1.7, che la ricerca suggerisce ora essere molto meno mortale del Delta.

“Spesso le persone si arrabbiano, dicono ’le carte in tavola continuano a cambiare’ e la risposta è sì, ovviamente ’le carte’ stanno cambiando perché il virus è mutato – ha affermato lo specialista in malattie infettive dell’UHN, dottor Isaac Bogoch in una intervista rilasciata a CTV News Toronto – questa è una variante molto più trasmissibile, il che significa che [ necessario vaccinare una percentuale maggiore della popolazione per tenere sotto controllo il virus”.

Da uno studio pubblicato questo mese sul Journal of Travel Medicine è emerso che la variante Delta è quasi due volte più trasmissibile di tutte le varianti che l’hanno preceduta, con un R0 di 5.

Ma, secondo il Chief Medical Officer of Health dell’Ontario Kieran Moore, di acqua sotto i ponti ne deve ancora passare. Moore ha dichiarato che non si aspetta che in tempi brevi la propagazione di Covid-19 inizi a rallentare, succederà ma non fino a quando il 90% della popolazione non sarà completamente vaccinato, cosa che si prevede si verificherà nella primavera del 2022.

Nel suo ultimo rapporto, Public Health Ontario afferma che questi obiettivi precedenti non sono ora sufficientemente validi e il continuo arrivo di viaggiatori stranieri nella provincia “sfida l’applicabilità dei concetti di immunità di gregge al contesto attuale”.

L’immunità di gregge è generalmente definita come il punto in cui un numero sufficiente di membri della popolazione ha sviluppato una resistenza all’infezione di agente patogeno mediante anticorpi generati attraverso una precedente infezione o vaccinazione.

Ma per poter giungere a vaccinare i bambini di età inferiore ai 12 anni saranno necessari dei mesi. “I ragazzini di età inferiore ai 12 anni non saranno vaccinati in tempo prima di tornare all’apprendimento di persona a settembre, e sono quindi una popolazione in cui Delta circolerà man mano che verranno revocate le misure di salute pubblica a livello di comunità”, ha fatto notare il medico.

Ma Bogoch ha affermato anche che le autorità non dovrebbero affrettare le sperimentazioni che esaminano gli effetti dei vaccini sui bambini al fine di implementarli nella prima parte dell’anno scolastico.

Come gli ufficiali sanitari canadesi la pensa anche l’epidemiologa italiana Stefania Salmaso: “L’immunità di gregge non è un obiettivo perseguibile in questo contesto. C’eravamo illusi all’inizio – ha osservato – ma l’immunità di gregge sussiste e si instaura quando nella popolazione, nel gregge appunto, ci sono così tanti vaccinati che questi fanno da scudo a quei pochissimi che non sono vaccinati e che sono dispersi in mezzo agli altri. Ma la situazione non è così. Intanto noi abbiamo i non vaccinati che sono tutti nella fascia d’età giovanissima e che quindi non possono essere vaccinati. E poi abbiamo visto che i vaccini, per quanto molto efficaci, non proteggono completamente dall’infezione, non sempre fanno da scudo totale alla trasmissione dell’infezione”.

“Quindi – ha concluso – il messaggio deve essere chiaro: chi non è vaccinato non è protetto dagli altri, chi è vaccinato è protetto soprattutto dagli eventi più severi correlati con l’infezione. L’idea che raggiungere l’80% della copertura vaccinale significhi dire che abbiamo raggiunto l’immunità di gregge, quando abbiamo tutti i bambini ’scoperti’, è un discorso che scientificamente non è solido”.

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