La Bank of Canada mantiene il tasso al 2,75%
TORONTO – Come previsto dai mercati, citando la resilienza dell’economia nonostante la guerra commerciale globale in corso provocata dagli Stati Uniti, Bank of Canada (BoC) ha mantenuto invariato il tasso di interesse di riferimento al 2,75%.
La decisione del consiglio direttivo, ha detto il governatore Tiff Macklem, è frutto di un “chiaro consenso”.
Il Consiglio di amministrazione ha dichiarato che l’imprevedibilità dell’entità dei dazi ha impedito ai responsabili politici di offrire qualsiasi orientamento sull’economia e sulla funzione di reazione della BoC, poiché i dazi settoriali e di base degli Stati Uniti hanno mantenuto la volatilità nel commercio globale.
Il Consiglio ha osservato che l’economia canadese finora ha mostrato resilienza ai dazi già imposti, con l’occupazione che si mantiene e le proiezioni di crescita per H2 rimangono ottimistiche nel contesto attuale dei dazi. Tuttavia, il PIL del secondo trimestre è destinato a contrarre poiché gli esportatori hanno ricevuto meno ordini dopo le consegne anticipate nel Q1. Sul fronte dei prezzi, la BoC si aspetta che l’inflazione CPI rimanga vicina all’obiettivo del 2% nel medio termine.
Il governatore Macklem, ha affermato che gli accordi stipulati tra gli Stati Uniti e altre potenze mondiali nelle ultime settimane hanno ridotto il rischio di una guerra commerciale globale “grave e in escalation”, e che l’impatto finora è stato meno grave di quanto inizialmente temuto.
Sebbene il presidente degli Stati Uniti Donald Trump abbia recentemente firmato accordi commerciali con paesi come il Giappone e l’Unione Europea, tali accordi prevedono ancora i dazi.
Macklem ha affermato che la Bank of Canada monitorerà l’impatto dei dazi sull’attività commerciale e sulla domanda di esportazioni canadesi e se i maggiori costi derivanti da tali dazi sui beni importati ricadranno sui clienti.
La Bank of Canada abbassa il tasso di riferimento quando vuole stimolare l’economia, ma mantiene elevati i costi di finanziamento quando teme un aumento dell’inflazione. Quel che è certo in questo momento è che regna l’incertezza. Ieri Bank of Canada, insieme alla sua decisione sui tassi, ha pubblicato un rapporto di politica monetaria, ma ancora una volta – poiché le prospettive della BoC rimangono offuscate dall’incertezza – tale rapporto non include una previsione centralizzata per l’economia.
Sebbene sia difficile ottenere una cifra precisa sui livelli tariffari, data la varietà di esenzioni e dazi sovrapposti, la banca centrale stima che l’aliquota tariffaria effettiva degli Stati Uniti sul Canada si attesti oggi a circa il sette o l’otto percento, in aumento di cinque punti percentuali rispetto all’inizio dell’anno.
I responsabili delle politiche monetarie della banca presumono inoltre che la stragrande maggioranza dei beni canadesi sarà esente da dazi nei prossimi anni grazie alla loro conformità all’accordo Canada-Stati Uniti-Messico, mentre le aziende si affrettano a ottenere la certificazione.
Nello scenario di status quo, la Banka of Canada prevede una ripresa dell’economia per il resto dell’anno, dopo un calo stimato dell’1,5% del prodotto interno lordo reale annualizzato registrato nell’ultimo trimestre.
In alto, la Bank of Canada (https://www.bankofcanada.ca)