TORONTO – Improvvisa impennata dei casi, aumento delle ospedalizzazioni, crescita dei ricoveri in terapia intensiva e decessi. Riassumendo, una nuova ondata della pandemia, con i governi costretti a implementare nuove restrizioni, fino al lockdown, nelle sue mille sfumature.
Da quando il Covid-19 ha cambiato la nostra vita, abbiamo ormai imparato molto bene a decifrare queste dinamiche che si rincorrono e si ripetono: prima, seconda, terza ondata, seppur diverse per incidenza epidemiologica e durata, hanno avuto tutte lo stesso medesimo percorso. Ma di fronte all’ipotesi di una futura potenziale quarta ondata, il prossimo autunno, dobbiamo aspettarci un andamento simile a quelle precedenti?
Nelle ultime settimane, virologi, esperti e classe politica di molti Paesi stanno cercando di dare una risposta a questa domanda, partendo dal presupposto che adesso, rispetto al passato, abbiamo in mano una nuova arma contro il Covid-19 e le sue temibili varianti: i vaccini, che si stanno dimostrando estremamente efficaci contro il coronavirus. Resta però – qui in Canada, come in Italia e nel resto del mondo – una consistente sacca di vaccinoscettici e no vax che hanno scelto liberamente di non prendere il vaccino. Secondo numerosi epidemiologi, la quarta ondata riguarderà soprattutto loro. E questo perché con i vaccini attualmente a disposizione, viene limitato fortemente il contagio e, allo stesso tempo, viene quasi azzerata l’ipotesi di ricovero in ospedale o in terapia intensiva.
Tra gli esperti sembra ormai assodato che anche qui in Canada vivremo una nuova ondata. “È praticamente certo – ha dichiarato il virologo Isaac Bogoch – avremo una quarta ondata. Basta guardare a quello che sta accadendo ad esempio in Inghilterra o negli Stati Uniti. Quando riapri l’economia e hai ancora milioni di non vaccinati, il risultato è quello”.
In Italia la scorsa settimana l’Istituto Superiore di Sanità, attraverso il suo rapporto mensile, ha messo in luce come la stragrande maggioranza delle persone ricoverate in ospedale e nei reparti di terapia intensiva siano non vaccinati o parzialmente vaccinati. L’allarme, secondo le autorità sanitarie italiane, è semmai per una fetta abbastanza consistente di over 60 che non vogliono vaccinarsi. Secondo i virologi italiani sarà proprio tra queste persone che il Covid-19 picchierà più duramente, alimentato nella trasmissione anche per i non vaccinati nella fascia più attiva della popolazione, quella che ha maggiormente contatti sociali con gli altri, cioè gli under 40.
Sempre la scorsa settimana il CDC americano ha confermato come in questo momento, negli Stati Uniti, sia effettivamente in corso “una pandemia nella pandemia”: la prima, che riguarda immunizzati e parzialmente vaccinati, è ormai ampiamente sotto controllo e non spaventa più. La seconda, invece, riguarda i non vaccinati, è totalmente fuori controllo e minaccia la ripresa economica del Paese.
Qui in Canada gli esperti hanno preso più o meno le stesse posizioni. L’epidemiologo Colin Furness, intervistato da Global News, ha sottolineato come il rischio maggiore anche in futuro verrà corso dai no vax. “La quarta ondata – ha detto – sarà un’esperienza che riguarderà principalmente le persone non vaccinate”. A questo punto, anche i politici sono chiamati a prendere delle decisioni. In Italia abbiamo visto come il governo guidato da Mario Draghi abbia optato per la linea dura. L’Italia infatti è stato il primo Paese europeo a introdurre l’obbligo di vaccino per tutto il personale sanitario, farmacisti compresi. Oltre a questo, la maggioranza sta dibattendo sul possibile obbligo vaccinale per il settore scolastico e sull’introduzione di un green pass per i luoghi aperti al pubblico – come bar, ristoranti – e per i trasporti pubblici.
Il virologo Massimo Bassetti, alla luce di questo, ha proposto la linea dura anche per i non vaccinati. La soluzione, secondo Bassetti, non sarà rappresentata dalle chiusure: “Non ce ne possiamo permettere altre, sarebbe troppo grave – ha spiegato – vorrà dire che non abbiamo fatto capire agli italiani quanto è importante la vaccinazione. A quel punto bisognerà inasprire ulteriormente le misure nei confronti di chi non si vaccina. Sei non vaccinato? Non esci”.
“Hai deciso di non vaccinarti, di mettere a rischio la tua salute, ma anche quella degli altri? Bene – ha aggiunto -, i vaccinati faranno una vita normale, i non vaccinati si chiuderanno in casa“. “D’altronde – ha concluso – una volta che ti ho dato tutte le possibilità, ti ho spiegato, ti ho portato il vaccino porta a porta, sul cucuzzolo della montagna e non l’hai voluto fare, se ci saranno delle misure restrittive evidentemente riguarderanno unicamente i non vaccinati”.
Una linea che è stata sposata lunedì da Matteo Renzi, che ha proposto di istituire zone rosse, nel caso vi fosse un’impennata di casi, solamente per i no vax. E ieri lo stesso Furness ha riproposto l’idea anche per l’Ontario. “Se il contagio ritorna ad essere fuori controllo – ha sottolineato il virologo canadese – credo che le restrizioni debbano essere più mirate, più selettive”. Insomma, l’intera società non può pagare il prezzo per il no vax che non vaccinandosi non solo mette in pericolo se stesso, ma anche tutti gli altri.
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