TORONTO – Il dibattito politico federale continua a ruotare attorno allo spinoso tema delle interferenze straniere. Mentre in Italia i grandi della Terra si incontrano per discutere di Medioriente e Ucraina, qui in Canada la nostra classe politica deve fare i conti con l’esplosivo rapporto della commissione parlamentare sulla Sicurezza Nazionale e l’Intelligence (NSICOP) nel quale è stato messo in luce come un numero imprecisato di deputati e senatori hanno intrattenuto rapporti con potenze straniere, laddove il confine tra lecito e illecito diventa davvero sottile.
E sulla questione è tornato David McGuinty, il presidente della commissione che ha redatto il documento, che parlando con i giornalisti non ha tentato di sminuire la gravità di quanto registrato nel rapporto, ma allo stesso tempo ha tentato di sottolineare alcuni aspetti positivi. Il primo – è questo il ragionamento del deputato liberale – è grazie alla presentazione del documento finalmente in Canada si è aperta una discussione seria sul pericolo delle ingerenze e delle influenze che arrivano dall’estero non solo sul nostro sistema elettorale, ma anche più in generale sulla nostra classe politica.
“Questa revisione – ha dichiarato – affronta la politica federale, provinciale, municipale. Si rivolge alle università, ai tavoli dei consigli di amministrazione, alle associazioni comunitarie, alle ONG, in tutta la società canadese”. “È una buona cosa che i canadesi siano esposti alla realtà dell’interferenza straniera”, ha detto. “Chi la guidava? In quali forme? Quali tattiche? Dove? Come possiamo proteggerci da questo? Come possiamo renderci resilienti?”. Tutte domande legittime, alle quali il governo – questa volta con l’appoggio bipartisa dell’opposizione – sta cercando di dare risposta attraverso un progetto di legge che rappresenta un giro di vite sui controlli e sulla sicurezza.
Parlando alla commissione per le procedure della Camera dei Comuni, il direttore del Canadian Security and Intelligence Service (CSIS) David Vigneault ha affermato che le discussioni pubbliche in corso sulle interferenze straniere sono “essenziali” per i canadesi. “Ci assicura di proteggerci meglio dalle interferenze straniere e da tutte le altre minacce, che sono numerose”, ha affermato.
“Noi, il CSIS e le altre agenzie stiamo mettendo più risorse ed enfasi su questo perché abbiamo visto la minaccia aumentare negli ultimi anni, abbiamo visto un certo numero di attori affrontarla in modo molto più aggressivo e fare cose che non avevamo mai visto prima”, ha aggiunto Vigneault.
Queste allarmanti rivelazioni hanno spinto l’opposizione e una serie di commentatori politici a chiedere al governo liberale di pubblicare una lista di nomi di deputati e senatori che hanno consapevolmente lavorato contro gli interessi del Canada.
Elizabeth May del Partito dei Verdi, che è stata la prima leader del partito a leggere il rapporto non redatto, ha detto di non aver visto una “lista” di nomi di deputati e senatori: non pensa che gli attuali parlamentari abbiano agito in modo sleale nei confronti del Canada.
May, tuttavia, ha affermato che l’ex deputato che ha collaborato con una potenza straniera dovrebbe essere completamente indagato e perseguito, e che il suo nome dovrebbe venire fuori. Alcuni liberali hanno lasciato intendere che May ha contribuito a togliere un po’ di pressione dal loro governo condividendo la sua opinione sul rapporto non redatto.
Il primo ministro Justin Trudeau ha elogiato May, che ha detto “si è assunta le responsabilità come leader del partito, ha ottenuto il suo nulla osta di sicurezza e ha fatto il lavoro”, criticando allo stesso tempo il leader conservatore Pierre Poilievre per aver scelto di non leggere il rapporto non redatto.