ROMA – In Italia, calano sia i neo positivi al Covid-19 che le vittime provocate dal temibile coronavirus. Sono stati infatti 9.789 i positivi ai test effettuati ieri, su tutto il territorio nazionale, come confermato dai dati ufficiali diffusi dal ministero della Salute. Sono state invece 358 le vittime registrate in un giorno. Effettuati 190.635 tamponi molecolari ed antigenici, con il tasso di positività sceso del 5,1%, in calo di 1,1 punti rispetto a lunedì.
I pazienti tuttora ricoverati nei reparti ospedalieri di terapia intensiva risultano essere 3.593, in aumento di 8 unità nel saldo giornaliero tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri, sono stati 167. Nei reparti ordinari Covid, quelli di malattie infettive, sono invece ricoverate 27.329 persone, in aumento di 78 rispetto alle 24 ore precedenti.
“Abbiamo ancora troppe persone infette in giro. E con questa variante il virus gira e colpisce anche le persone giovani. Probabilmente abbiamo molti più infetti di quelli che vediamo, perché i numeri quotidiani dei contagi riguardano solo quelli che hanno fatto il tampone. La soluzione è: rimediare i vaccini e vaccinare”. Lo ha detto l’infettivologo Stefano Vella, docente di Salute Globale all’università Cattolica di Roma.
In merito alle riaperture, l’infettivologo ha spiegato che “potremmo permettercele quando i dati lo consentiranno. Abbiamo già fatto tre errori in passato e la gente, ora, si fida meno. Abbiamo già detto chiudiamo poi riapriamo per un estate tranquilla. Lo abbiamo ridetto a Natale e lo abbiamo fatto, adesso, con Pasqua. Ora, però, abbiamo anche l’arma dei vaccini”.
Per il professor Vella la strada è riuscire a riaprire “con la copertura vaccinale, come hanno fatto in Israele. Quando arriveremo a vaccinare il 60% della popolazione saremo piuttosto tranquilli, salvo variabili ovviamente. Facendo i conti con questo punto di partenza si può capire quando si riapre”.
Sempre l’infettivologo è convinto che ora “i vaccini cominceranno ad arrivare” e l’obiettivo di 400mila vaccinazioni al giorno “lo raggiungeremo. Se addirittura riusciamo a fare 500mila dosi al giorno faremo ancora prima”, aggiunge Vella, secondo il quale “quando avremo 40 milioni italiani vaccinati si potrà riaprire in relativa sicurezza tutto il Paese. Anche se ovviamente non dobbiamo fare gli errori del passato e continuare ad essere prudenti”.