ROMA – Tornano sopra i ventimila i neo contagiati dal Covid in sole 24 ore, in Italia, ma il dato che preoccupa è anche quello relativo ai decessi, ieri oltre la soglia dei cinquecento. Sono stati 20.396 i positivi registrati ieri, con il totale che giunge a 3.258.770. Sono state invece 502 le vittime in un solo giorno, per un totale di 103.001 decessi dall’inizio dell’emergenza. 369.379 i tamponi molecolari ed antigenici e.ettuati nelle trascorse 24 ore. Il tasso di positività è sceso al 5,5%.
Erano ieri 3.256 i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva Covid – su tutto il territorio nazionale – mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati 319. Nei reparti ordinari di malattie infettive sono invece ricoverate 26.098 persone, con un incremento nelle ultime 24 ore di 760.
Nel frattempo, il mondo della medicina si domanda come mai i bambini neutralizzino in pochi giorni il coronavirus, rispetto al tempo necessario agli adulti o agli anziani per guarire, e manifestino un decorso dell’infezione meno traumatico.
Un team di ricercatori dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma ha indagato la caratteristiche immunologiche dei pazienti affetti da Sars-Cov-2 con età non superiore ai 15 anni. La ricerca, realizzata in collaborazione con l’Università di Padova e all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, è stata pubblicata sulla rivista scientifica Cell Reports.
L’indagine ha coinvolto 66 pazienti in età compresa tra uno e 15 anni di età, ricoverati presso il nosocomio pediatrico romano.
Dall’attività di osservazione sono stati esclusi coloro che evidenziassero un quadro infettivo severo, come quello della Sindrome infiammatoria multistemica.
Lo studio ha dimostrato che i bambini riescono a neutralizzare il Covid in soli sette giorni. La rapidità di risposta all’infezione dipenderebbe da caratteristiche peculiari del profilo immunologico, tali da garantire maggiore reattività all’attacco del virus rispetto ad una persona adulta.
Le indagini di laboratorio hanno evidenziato come il profilo immunologico dei bambini, che già dopo una settimana erano riusciti a neutralizzare il virus, fosse caratterizzato da una notevole presenza di linfociti T e B, particolari cellule del sistema immunitario in grado di produrre un gran numero anticorpi neutralizzanti contro il Coronavirus.
Inoltre, gli stessi giovani pazienti presentavano una bassissima carica virale – pari a meno di 5 copie virali per microlitro di sangue – tale da annullare di fatto la loro capacità infettiva, dunque la possibilità di contagio anche in presenza di un tampone ancora positivo.