Il Covid-19 in Italia

In Italia 1.394 nuovi casi
e 13 ulteriori decessi

ROMA – Rimangono sopra al migliaio i nuovi casi di coronavirus registrati in Italia, così come non avveniva dallo scorso 19 giugno. Ieri, infatti, sono stati 1.394 i nuovi contagi da Covid-19, ma già mercoledì era stata nuovamente superata quota mille. Quanto alle vittime, se ne sono contate altre 13, per un totale di 127.731 dall’inizio della pandemia. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 174.852 tamponi – su tutto il territorio nazionale – con un indice di positività salito allo 0,79%. Sono attualmente 180 i ricoverati nei reparti ospedalieri di terapia intensiva.

“Dobbiamo essere consapevoli che la pandemia non è finita”, – ha detto ieri il ministro della Salute, Roberto Speranza – “e lo testimoniano i numeri di altri Paesi europei e del mondo che vedono i contagi salire nonostante l’alto tasso di vaccinazioni”. Speranza ha invitato, quindi, alla “massima attenzione, massima cautela, massima prudenza”. E a “continuare questo lavoro imponente, che è l’arma più importante che abbiamo per chiudere questa stagione così difficile, che è la nostra campagna di vaccinazione”.

Quanto al rischio di una quarta ondata di Covid a settembre, è intervenuto anche Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) per l’emergenza coronavirus e direttore di Medicina sperimentale di precisione del Bambino Gesù di Roma.

“Alla luce della diffusione delle vaccinazioni, – ha detto il professor Locatelli – assolutamente no. Bisogna evitare la ripresa dei contagi attraverso prudenza e responsabilità nei comportamenti”.

“Il virus è sempre lo stesso. – ha spiegato Locatelli – Semmai le due varianti che hanno ora maggior diffusione nel Paese, ossia Alfa e Delta, rispetto al ceppo proveniente da Wuhan hanno maggior contagiosità. Non facciamo l’errore di pensare a un virus che, per quanto abbia mutato caratteristiche, sia connotato da minor potere di provocare malattia grave”.

La variante Delta o indiana, ha spiegato Locatelli, “oltre alla maggior contagiosità, sembra aver attenuato o smarrito del tutto alcuni connotati: per esempio la perdita del gusto e dell’olfatto. I sintomi più frequenti sono febbre, naso che cola, mal di testa e mal di gola. Ma questo non le impedisce di causare patologie altrettanto gravi” ha concluso.

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