Il Vangelo di Giuda, dalla Calabria a Locarno
TORONTO – Girato in quattro settimane nel 2024, Il Vangelo di Giuda di Giulio Base è in preparazione per l’uscita nelle sale cinematografiche da parte della Eagle Pictures di Milano. Il film vede la partecipazione di diversi attori di spicco come Giancarlo Giannini, Rupert Everett e Paz Vega, e adotta un approccio narrativo innovativo nella rappresentazione della vita e della morte di Giuda Iscariota. Il film assume la prospettiva di Giuda, che, in procinto di morire [famigerata impiccagione], riflette sugli eventi e sulla missione che lo hanno portato al suo famigerato tradimento di Gesù.
La co-produttrice del film, Tiziana Rocca, ha parlato della produzione in previsione della première al Festival di Locarno il prossimo agosto. “La passione vista da Giuda è una confessione straziante. Diventa uno strumento fondamentale per il compimento delle Scritture, ma per farlo deve trasformarsi in uno degli uomini più malvagi di tutti i tempi”. Non è chiaro se Base stia basando la sua storia sulla filosofia gnostica, per quanto riguarda il “Vangelo di Giuda“, scritto in forma anonima.
Gli gnostici erano un gruppo che esisteva tra il I e il II secolo d.C., con alcune radici nelle credenze cristiane, e che si discostava principalmente dal dogma canonico. La netta differenza era che gli gnostici credevano che la conoscenza – gnosis in greco – e non la fede avrebbe condotto alla salvezza. Si ritiene che il “Vangelo di Giuda” sia un testo gnostico, scoperto nel 1970 da un contadino egiziano in una tomba vicino a Maghagha, in Egitto.
Nel Vangelo gnostico di Giuda, Giuda è il principale confidente di Gesù e i due cospirano per adempiere la profezia dell’ascensione di Gesù e insieme orchestrano il tradimento. Nei testi canonici, Matteo descrive un tradimento in cui Giuda vende il luogo in cui si trovava Gesù per trenta denari d’argento. Potrebbe sembrare un dettaglio di poco conto, ma le implicazioni hanno acceso dibattiti accademici per decenni, fin dalla scoperta.
“Questo non sarà un film che cerca di dare risposte. Non mi schiererò con chi giudica Giuda il simbolo del male, né cercherò di santificarlo”, afferma Giulio Base. “Piuttosto, spero che diventi un’opera che sollevi interrogativi. Sta allo spettatore riflettere su quale possa essere la verità”.
Come fece Pasolini per il suo film biblico “Il Vangelo secondo Matteo“, anche Base ha scelto di girare in Calabria. Ma mentre Pasolini girò solo poche scene nella regione, Base ha ambientato l’intera produzione nella “punta del piede” d’Italia. Una decisione facile, poiché la bellezza naturale complessiva della regione e la sua ricchezza storica spesso si prestano a essere utilizzate come controfigure per alcune parti del Medio Oriente. Inoltre, per la produzione sono stati impiegati settantuno registi della regione.
“Quello che stiamo raccontando è un tema universale”, afferma Rocca. Passione e tradimento. Vorrei ringraziare il regista Giulio Base per il progetto audace, ambizioso, culturale e di grande originalità che ho subito accettato di realizzare”.
(Immagini per gentile concessione di Agnus Dei, Minerva Pictures e Agresywna Banda)
Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix