Il Pbo: sull’orlo del precipizio. Mark Carney torna in Canada
TORONTO – Budget, dazi e nuovi mercati. Sono queste le tre priorità per Mark Carney, che è tornato in Canada dopo la visita ufficiale a Londra dove ha avuto modo di incontrare quattro primi ministri durante il Global Progress Action Summit: al vertice hanno partecipato anche il primo ministro inglese Keir Staremer, quello australiano Anthony Albanese, la controparte spagnola Pedro Sanchez e la premier dell’Islanda Kristrún Frostadóttir.
In queste ultime settimane il governo canadese, nell’agenda dell’esecutivo, ha messo come primo obiettivo quello di allargare e rafforzare i rapporti commerciali con altri Paesi, vista la fase di stallo nella guerra commerciale con gli Stati Uniti. A Londra Carney non ha incassato nessun nuovo accordo con l’Inghilterra, ma ha avuto modo di discutere con Starmer su un piano d’intesa per espandere gli scambi commerciali tra i due Paesi.
Ma il budget e la situazione fiscale del Canada continua ad essere fonte di grande preoccupazione per il leader liberale. E le parole del Parlamentary Budget Officer (PBO) Jason Jacques non fanno certo dormire sonni tranquilli. Proprio ieri il responsabile del bilancio parlamentare ad interim ha dichiarato che il Canada si trova “sull’orlo del precipizio”.
Nelle ultime prospettive economiche e fiscali, Jacques stima che il governo registrerà un deficit annuale di 68,5 miliardi di dollari quest’anno, rispetto ai 51,7 miliardi di dollari dell’anno scorso. Il PBO ad interim prevede inoltre che il rapporto debito federale/PIL – uno degli ancoraggi fiscali del governo – aumenterà nel medio termine e rimarrà al di sopra del livello pre-pandemia. Jacques, durante un’intervista a CTV, ha aggiunto che la sua analisi “solleva preoccupazioni significative” sulla “sostenibilità delle finanze federali”. “Siamo a un punto in cui, in base ai nostri numeri, le cose non possono continuare come sono, e penso che tutti lo sappiano”, ha detto Jacques, aggiungendo che il suo rapporto contestualizza l’ansia che alcuni canadesi stanno provando per l’economia in questo momento.
“Per noi è davvero importante apparecchiare la tavola per i parlamentari in modo che sappiano cosa aspettarsi, in modo che abbiano un’idea migliore del contesto generale all’interno del quale verrà presentato loro il bilancio 2025”, ha anche detto Jacques.
I liberali dovrebbero presentare il loro bilancio a lungo ritardato – il primo di Mark Carney come primo ministro – il 4 novembre. Anche se Jacques non ha voluto dettagliare in modo specifico lo scenario peggiore se il Canada dovesse superare il “precipizio”, ha detto che “non è nulla di buono”.
Ha detto che quando si tiene conto del deficit e della necessità del Canada di ristrutturare la sua economia di fronte ad alcune questioni geopolitiche – ad esempio il regime tariffario del presidente degli Stati Uniti Donald Trump – “non c’è molto spazio fiscale con cui il governo deve effettivamente lavorare”.
Alla domanda su quanto spazio di manovra abbia il governo per i sostegni ai settori particolarmente colpiti dell’economia, Jacques lo ha descritto come un “sentiero stretto”. “E richiederà sia la considerazione dello spostamento della spesa all’interno del governo federale, oltre a ridurre la spesa o potenzialmente tagliare i programmi in alcune aree, sia potenzialmente una certa considerazione sull’aumento delle entrate al fine di assicurarsi che il Canada sia effettivamente in grado di navigare su quel sentiero molto stretto”, ha detto.
Carney ha descritto il suo attesissimo bilancio come un bilancio di “austerità” e “investimenti”, il che ha spinto alcuni a chiedersi come il governo federale possa stanziare miliardi di dollari in nuove spese, e iniziare contemporaneamente un’azione di risanamento dei conti.
In alto, il primo ministro Mark Carney (foto: X – Carney)