TORONTO – Le sale da concerto a forma di scarabeo di Renzo Piano a Roma hanno recentemente ospitato il servizio fotografico per il nuovo film del regista Alessandro Tonda, Il Nibbio. Il film vede come protagonista Claudio Santamaria nel ruolo dell’eroico alto dirigente del Sismi, morto durante l’operazione di salvataggio della giornalista Giuliana Sgrena, rapita nel 2005 dai terroristi iracheni a Baghdad. A completare il cast principale ci sono Sonia Bergamesco (nel ruolo di Giuliana Sgrena) e Anna Ferzetti (nei panni di Rosa Calipari), che erano anche loro presenti all’evento al Parco della Musica.
Il Nibbio è uscito ufficialmente una settimana fa, il 4 marzo, per celebrare il 20° anniversario della morte dell’agente Nicola Calipari (4 marzo 2005). La morte di Calipari è avvenuta in seguito all’invasione e alla rappresaglia degli Stati Uniti contro l’Iraq, che faceva parte della più ampia “Guerra al terrorismo” lanciata dopo gli attacchi dell’11 settembre. L’Italia, sotto Berlusconi, era un forte alleato degli Stati Uniti in Iraq, con un supporto che includeva oltre 3.000 soldati italiani schierati in Iraq.
Ma il 4 febbraio 2005, Giuliana Sgrena, una giornalista italiana indipendente che lavorava per un quotidiano comunista (Il Manifesto) a Baghdad, fu rapita dagli insorti. Il SISMI, il servizio segreto militare italiano, negoziò il rilascio di Sgrena con un presunto pagamento di un riscatto di milioni di dollari. Calipari era stato una figura chiave nel suo rilascio e l’aveva accompagnata scortandola verso l’aeroporto internazionale di Baghdad, una strada che all’epoca era ampiamente considerata la più pericolosa in Iraq.
Il risultato fu che le truppe statunitensi spararono per errore al veicolo uccidendo Calipari con un singolo proiettile alla tempia e ferendo Sgrena. Calipari è morto nell’intento di proteggere la giornalista dall’inaspettata esplosione del proiettile. Un’indagine sulla debacle ha assolto i soldati americani da ogni illecito, in quanto hanno affermato che il veicolo di salvataggio stava procedendo a velocità elevata e che l’autista “ha ignorato i ripetuti colpi di avvertimento prima di quelli sparati al veicolo”.
Mentre i capi di Stato in Italia e negli Stati Uniti hanno concordato che la sparatoria è stata accidentale, alcuni dalla parte italiana hanno contestato due componenti del resoconto, dal momento che Sgrena ha affermato che i soldati americani non hanno sparato colpi di avvertimento. L’altro punto di disaccordo riguardava se gli americani fossero stati informati della posizione e dell’operazione di Calipari.
La sceneggiatura è stata scritta dal cinque volte vincitore del David di Donatello Sandro Petraglia, noto soprattutto per la sua cruda narrazione di storie vere in Romanzo Criminale e Suburra. Le riprese si sono svolte a Roma, dove sono state utilizzate alcune delle location reali come gli esterni di Forte Braschi, nel quartiere Trionfale e Palazzo Chigi, sede del governo italiano, in Piazza Colonna. Le scene a Baghdad e Dubai sono state girate in Marocco.
Nelle foto, una scena de “Il Nibbio” e la locandina del film (immagini per gentile concessione di Notorious Pictures)
Massimo Volpe, autore di questo articolo, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix