Canada

Il mondo col fiato sospeso, lavoro a rischio in Canada

TORONTO – Il giorno tanto temuto è arrivato. Oggi pomeriggio alle 4pm il presidente americano Donald Trump presenterà alla Casa Bianca il piano di dazi reciproci annunciati in pompa magna il mese scorso. Questa ennesima escalation della guerra commerciale lanciata dal tycoon americano contro il Canada e il resto del mondo in prospettiva potrebbe mutare gli equilibri commerciali dell’intero pianeta, visto che le tariffe doganali che saranno annunciate oggi andranno a colpire tutti i Paesi che nelle loro politiche commerciali hanno attivato dei dazi sui prodotti americani. Canada, Unione europea, Gran Bretagna, India, Cina, nazioni sudamericane: nessuno resterà indenne da questo giro di vite protezionistico del magnate newyorchese.

Il governo di Ottawa, come ha annunciato il primo ministro Mark Carney, ha già pronto un piano di contromisure che non sono state ancora pubblicate ma che si preannunciano molto pesanti, che si andranno ad aggiungere ai 28 miliardi di dollari attivai a inizio marzo e ad altri 120 miliardi di dollari che entreranno in vigore questa settimana.

In ogni caso, come ormai è stato detto e ridetto alla nausea da economisti e analisti di mercato, la guerra commerciale per definizione non può avere vincitori, ma solo sconfitti. Il peso dei nuovi dazi a Nord e Sud del confine ricadrà inevitabilmente sulle spalle dei consumatori americani e canadesi. Ma l’onda lunga delle tariffe e dei conseguenti contro dazi avrà un effetto domino sull’intera economia canadese, senza risparmiare alcun comparto del tessuto produttivo del nostro Paese. A quantificare il potenziale danno per il Canada ci ha pensato un rapporto pubblicato proprio alla vigilia dell’annuncio di Trump dal Conference Board of Canada. Nell’analisi si mette in luce come il clima d’incertezza unito alle politiche commerciali dell’inquilino della Casa Bianca avranno delle pesantissime ripercussioni nel nostro Paese.

Il Canada – si legge del documento – potrebbe registrare la perdita di 160.000 posti di lavoro nel secondo trimestre del 2025, spingendo la disoccupazione fino al 7,3 per cento, mentre l’economia potrebbe ridursi a un tasso annualizzato del 5,4 per cento nel trimestre.

Il ulteriore colpo all’economia canadese arriverebbe quando i dazi porterebbero a un calo delle esportazioni reali di un terzo, di cui oltre il 50% per le esportazioni automobilistiche.

Ma l’assurdità delle misure di Trump fanno anche prevede un eventuale ripensamento del presidente americano. Sebbene la tempistica sia un’ipotesi importante data l’incertezza, la fine dei dazi entro il terzo trimestre potrebbe vedere l’occupazione tornare ai livelli pre-tariffari entro il quarto trimestre, sempre secondo il rapporto. In base a questo scenario, l’economia si riprenderebbe nel terzo trimestre e per il 2025 nel suo complesso il Conference Board la vede in espansione dello 0,9 per cento.

In ogni caso, vada come vada, si prospetta un periodo davvero difficile per la nostra economia.

In alto, il presidente americano Donald Trump (foto: The White House)

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