TORONTO – Il Ministero della Cultura di Giorgia Meloni ha informato produttori, sindacati e banche delle principali riforme del nuovo programma italiano di credito d’imposta per il cinema e la televisione. Fino ad ora, gran parte dell’industria cinematografica e televisiva in Italia – insieme ai pretendenti internazionali – aveva bloccato le proprie produzioni con sede in Italia, poiché la richiesta per il programma di sconti era chiusa per gran parte del 2024.
Le notizie sulle riforme hanno confermato gran parte di ciò che il sottosegretario italiano alla Cultura, Lucia Borgonzoni, aveva discusso a giugno, vale a dire che le riforme si sarebbero concentrate sul rafforzamento delle produzioni locali e sulla riduzione delle spese inutili che non andavano a beneficio dei registi italiani. Mentre lo sgravio fiscale del 40% è stato pubblicizzato come il catalizzatore del recente vantaggio dell’Italia nel cinema, attirando produzioni internazionali come “White Lotus”, “Ripley” e “Quelli che stanno per morire” di Amazon Prime, il governo Meloni preferirebbe vedere più italiani coinvolti in questo Ritorno a Hollywood sul Tevere.
Le riforme della Meloni mirano a sostenere l’industria locale. Ad esempio, le produzioni internazionali come quelle provenienti da Hollywood continueranno a beneficiare del credito d’imposta del 40% per un massimo di 20 milioni di euro all’anno, a condizione che includano talenti italiani. Questo era stato previsto già a giugno, quando Borgonzoni aveva spiegato al Summit AVP in Calabria che “Non ci sono vincoli, ci sono ricompense. Per le produzioni internazionali, se viene utilizzato un attore, regista o sceneggiatore italiano, concederemo un credito d’imposta del 40%. Quindi è davvero un premio, perché alle produzioni internazionali che vengono a girare in Italia offriamo uno sconto del 30%. Ma noi diciamo loro: se ci sono talenti italiani coinvolti, invece di darti il 30%, ti diamo il 40%”.
Mentre molti professionisti del settore erano preoccupati per i tagli alle risorse, il fatto è che il limite massimo degli sconti per le coproduzioni internazionali (con talenti stranieri) è praticamente invariato da 20 milioni di euro a 18 milioni di euro. Il fondo complessivo per lo sviluppo degli investimenti cinematografici e audiovisivi per il 2024 ammonta a circa 700 milioni di euro, anch’esso invariato.
Forse la riforma più significativa, in termini di ciò che intende il Ministero della Cultura con questi nuovi incentivi, è lo stanziamento di denaro verso storie che mettono in risalto personaggi e narrazioni italiane. Ora ci sono 52 milioni di euro dedicati a questo fondo, che è destinato a film, televisione, documentari ed animazione. Borgonzoni: “È per le storie italiane, perché dobbiamo scoprire altre storie italiane e magari qualcuno degli americani che vengono qui e amano così tanto la nostra Nazione – anche perché sono tanti gli americani di origine italiana – si dedicherà a raccontarle” .
Nelle foto: il set di un film (da www.compagniadelcinema.it) e Lucia Borgonzoni (da www.formiche.net)
Massimo Volpe, autore di questa recensione, è un filmmaker e scrittore freelance di Toronto: scrive recensioni di film/contenuti italiani su Netflix