Il Dibattito

Ontario: piano scuola
ancora in alto mare,
mentre in Europa
si accende il dibattito

TORONTO – Tra due mesi esatti inizierà il nuovo anno scolastico e in Ontario il piano sul rientro è ancora in alto mare. Negli ultimi mesi il governo provinciale e in particolare il ministro dell’Istruzione pubblica Stephen Lecce hanno messo da parte tutte le problematiche create dalla pandemia di Covid-19 al settore scolastico per dedicarsi ad altro. Gli istituti scolastici sono stati chiusi a doppia mandata a partire dalla pausa primaverile di aprile e da quel momento a tutti gli studenti dell’Ontario è stata offerta solamente la didattica a distanza.

L’Ontario, è bene ricordarlo, è l’unica giurisdizione dell’intero Nord America ad aver concluso questo anno accademico con le scuole chiuse. L’approccio del governo, contestato da più parti, ha di fatto eliminato il problema alla radice: esiste il rischio di contagio nelle scuole? Allora chiudiamole. Una strategia condivisibile a breve scadenza, per affrontare un’emergenza immediata, per tamponare provvisoriamente la situazione di crisi. Ma questa soluzione anomala è diventata la normalità.

Ora, a rendere meno inaccettabile l’idea dello stop a tempo indeterminato delle lezioni in classe era stata presentata un’ipotesi che poi sarebbe velocemente naufragata, rivelandosi semplice e pura illusione: con le scuole chiuse – era questa la tesi – il ministro e i vari provveditorati della provincia potranno dedicare tempo, risorse, energie e personale alla messa a punto di un piano articolato per il rientro sicuro in classe a settembre. Sono passati tre mesi e il governo non è stato in grado di partorire nulla. Lecce le scorse settimane ha semplicemente annunciato che il governo avrebbe investito 1,6 miliardi di dollari, senza peraltro entrare nei dettagli.

Restano così tantissimi i punti interrogativi che ruotano attorno al rientro a scuola: linee guida, protocolli sulla sicurezza, tracciamento dei contagi, nodo vaccinazioni per i ragazzi e per gli insegnanti, numero massimo di studenti per classe, passaggio per i singoli studenti dalle lezioni in classe alla didattica a distanza e viceversa. Insomma, se si esclude la campagna di vaccinazione che riguarda i ragazzi dai 12 ai 17 anni, sono tutti temi che dovevano essere affrontati un anno fa.

Nonostante che gli istituti siano stati chiusi per lunghissimi periodi lungo l’intero anno accademico, nelle scuole dell’Ontario ci sono stati ben 15.292 casi di positività, secondo i numeri forniti dallo stesso governo provinciale. Nella sostanza, i piano attivati dagli School Board e dal governo sono stati inefficaci.

In Europa in questo momento, con i casi di Covid che stanno scendendo nonostante la minaccia rappresentata dalla variante Delta, è già in corso un proficuo dibattito tra comunità scientifica ed esperti del settore scolastico per garantire un rientro sicuro a partire da settembre. In Italia il Comitato Tecnico Scientifico sta già buttando giù le linee guida, facendo tesoro dell’esperienza – errori compresi – dello scorso anno.

Qui in Ontario, al contrario, il nostro governo per ora ha deciso di ignorare il problema.

Se ne riparlerà ad agosto, quando mancheranno poche settimane all’inizio del nuovo anno accademico. I genitori degli studenti si preparino a un altro anno di passione.

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