Il Covid-19 in Italia

In Italia 19.886 neo contagiati
e 308 nuovi decessi

ROMA – La pandemia di Covid-19 in Italia torna a far paura, a causa di un improvviso e brusco rialzo dei dati relativi ai neo positivi ed alle vittime del coronavirus.

Nella giornata di ieri, infatti, sono stati 19.886 i nuovi casi di Covid registrati su tutto il territorio nazionale. Un dato molto preoccupante, accompagnato inoltre da ulteriori 308 vittime, il cui totale dall’inizio della pandemia sale così a 96.974. Mercoledì i nuovi positivi erano stati 16.424, cosicché ieri si è registrato un differenziale di 3.462 contagiati in più rispetto a quelli enumerati mercoledì.

Il ministero della Salute ha diffuso anche il dato relativo ai test effettuati nelle trascorse 24 ore, ossia 353.704 pari a circa 13mila più di quelli svolti mercoledì. Il tasso di positività è di conseguenza salito al 5,6%, con un +0.8% rispetto alla giornata precedente.

Nel frattempo, sul piano dell’azione di contrasto al Covid, i ricercatori italiani hanno scoperto il meccanismo responsabile delle complicanze trombotiche nei malati di Covid-19, gettando le fondamenta scientifiche per “l’uso di farmaci in grado di bloccarlo, come la comune Aspirina, per ottimizzare la terapia”.

I risultati dello studio – condotto dal Centro cardiologico del Monzino e dall’università Statale di Milano – sono stati pubblicati sul Journal of the American College of Cardiology. Il team di scienziati – guidato dalla professoressa Marina Camera, responsabile dell’unità di ricerca di Biologia cellulare e molecolare cardiovascolare del Monzino – ha analizzato in 46 pazienti Covid, ricoverati all’ospedale San Luca-Irccs Auxologico, lo stato di attivazione delle cellule del sangue mediante analisi citofluorimetrica e lo ha confrontato con quello di persone sane e di cardiopatici.

“Il messaggio clinico più forte della nostra ricerca – ha spiegato la biologa cardiovascolare – è che per tutti i casi di Covid-19 la terapia può essere ottimizzata inserendo l’anti-aggregante più noto e diffuso, l’acido acetilsalicilico, ossia l’Aspirina. I protocolli terapeutici attualmente in uso prevedono l’uso di eparina, che è un anticoagulante, tipicamente indicato per il trattamento dei trombi venosi, derivanti per lo più dall’allettamento o dalla mancanza di movimento fisico. L’attivazione piastrinica che abbiamo documentato nel nostro studio, e che è stata confermata anche in altri studi internazionali, suggerisce l’utilizzo specifico di un antiaggregante”.

“I pazienti con forme gravi di polmonite da Sars-CoV-2 soffrono di ipossiemia non solo per l’infiammazione degli alveoli polmonari, ma anche per la presenza di micro e macro trombi nel sangue, che possono occludere i vasi polmonari”, ha ricordato la professoressa Camera.

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