Il Covid-19 in Italia

In Italia 1.400 nuovi contagiati
e 52 vittime, positività allo 0,6%

ROMA – In lieve rialzo il numero dei positivi al coronavirus in Italia, ieri 1.400, mentre si sono registrate 52 vittime in un giorno. Sono stati 203.173 i tamponi molecolari e antigenici effettuati su tutto il territorio nazionale, col tasso di positività fermo allo 0,6%. Sono tuttora 471 i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva, con un calo di 33 unità rispetto a martedì. I nuovi ingressi in terapia intensiva sono stati solo nove, un dato che non si registrava dallo scorso ottobre. I ricoverati nei reparti ordinari sono 3.064, in calo di 269 unità rispetto alla giornata precedente. Risultano essere 101.855 le persone attualmente positive, con un calo di 4.051 unità rispetto a martedì. Dall’inizio della pandemia i guariti sono stati 4.019.424, ieri 4.996 in più. I casi totali dall’inizio dell’epidemia sono 4.248.432, mentre i decessi 127.153.

Nel frattempo, sul fronte della campagna vaccinale, il mix di vaccini, approvato dall’Aifa per gli under 60 che hanno già ricevuto la prima dose di AstraZeneca e che effettueranno il richiamo con un vaccino a mRna, come Pfizer BioNTech o Moderna, divide gli esperti, tra chi giudica positiva tale soluzione e chi invita invece ad un approfondimento.

Per il virologo Fabrizio Pregliasco, il via libera dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) “è stata una decisione politica per rasserenare gli animi, con la speranza di dare la massima rassicurazione per far procedere la campagna vaccinale”. “Io dico – afferma Pregliasco – che comunque gli elementi scientifici ci sono. Altre nazioni lo hanno fatto, ci sono i dati”.

Sul mix vaccini, le seconde dosi vaccinali eterologhe, “dobbiamo essere più che tranquilli”, afferma invece il direttore generale dell’Aifa, Nicola Magrini. “Nelle decisioni assunte in questa fase di pandemia, meno pesante di qualche settimana fa, la scelta è stata fatta – ha spiegato Magrini – per evitare che in questa fase alle popolazioni giovani siano potenzialmente offerti vaccini che hanno un rischio molto remoto di un evento grave, e pertanto la sicurezza è stata privilegiata per garantire a tutti dei vaccini massimamente sicuri. Una scelta condivisa anche da diversi Paesi”.

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