Il Covid-19 in Italia

In Italia 1.255 nuovi casi
e 63 decessi: tasso di positività
più basso di sempre

ROMA – I nuovi casi di Covid in Italia risalgono sopra quota mille. Ieri sono stati infatti 1.255. Il numero di test effettuati su tutto il territorio nazionale è stato però decisamente alto, con 212.112 i tamponi molecolari e antigenici portati a termine. Il tasso di positività è sceso quindi allo 0,6%, il più basso di sempre dall’inizio della pandemia. Il numero di morti segnalato nelle trascorse 24 ore è stato di 63, per un totale da inizio emergenza di 127.101. Continua intanto a calare la pressione sulle strutture ospedaliere: i ricoverati con sintomi sono 132 in meno rispetto a lunedì, con l’attuale totale a 3.333, mentre i pazienti in terapia intensiva sono diminuiti di 32 unità, per un totale di 504 in tutta Italia. La regione che ha fatto ieri segnare il maggior numero di nuovi casi è stata la Sicilia con 200 in più di lunedì, seguita dalla Lombardia con 182, dalla Puglia con 169, dalla Campania con 136 e dal Lazio con 118.

“Il piano vaccini anti-Covid è ancora fattibile”. Ad assicurarlo è stato ieri il commissario straordinario per l’emergenza, generale Francesco Paolo Figliuolo, rispondendo ai cronisti sull’eventualità di dover richiedere nuove dosi di vaccini mRna date le nuove disposizioni sugli under 60. ’’Non c’è ancora una richiesta’’ di nuove dosi di vaccini ’’ma stiamo studiando. Il piano comunque a oggi è e resta sostenibile’’.

“Mi ero preso margini di manovra d’accordo con il premier Draghi – ha proseguito Figliuolo – e da qui a fine settembre arriveranno 54,5 milioni di dosi, in grado di coprire l’80% della platea dei vaccinabili. Visto che il pericolo è sempre dietro l’angolo avere una riserva non guasta. Qualora dovessero arrivare dosi aggiuntive o anticipate rispetto a quello che ci viene dato nell’ultimo trimestre, ben vengano. Ma se non dovessero arrivare – ha sottolineato – voglio tranquillizzare gli Italiani, siamo in grado di chiudere il piano entro settembre ’’.

’’Stiamo riprogrammando, insieme con le Regioni, dando supporto nelle riprenotazioni e andando a bilanciare con riserve strategiche. Abbiamo bilanciato con 11 Regioni per evitare disagi ai cittadini’’, ha quindi aggiunto il generale degli Alpini, affermando poi: ’’Questo è il momento di restare uniti, di stringerci a coorte. Stiamo uscendo da una pandemia, i dati sono confortanti ma la pandemia c’è ancora. Gli italiani non devono farsi frastornare ma devono continuare a vaccinarsi’’.

“Ancora ieri ci sono state 512mila vaccinazioni nonostante le polemiche – ha ricordato Figliuolo – le nuove disposizioni sono arrivate nella notte tra venerdì e sabato , con indicazioni molto tecniche, che hanno portato le Regioni ha chiedere chiarimenti” ha concluso.

“Premesso che le Regioni hanno sempre applicato le indicazioni ricevute a livello nazionale, va rilevato che la comunicazione convulsa e contraddittoria sull’impiego di AstraZeneca rischia di ripercuotersi negativamente sull’adesione dei cittadini alla campagna vaccinale”. Così si è espresso il governatore della Regione Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. “Occorre chiarezza, coerenza e trasparenza: solo così riusciremo a garantire la piena partecipazione delle persone nella lotta al Covid-19”, ha aggiunto Fedriga.

“Garantire flessibilità nella somministrazione delle seconde dosi, consentendo alle famiglie di recarsi in vacanza, è una risposta concreta che le Regioni hanno voluto dare per coniugare la necessaria tutela della salute pubblica e il rilancio di un settore, quello turistico, messo in ginocchio dall’emergenza Covid-19”, ha detto ancora Fedriga. Quanto alla “variante indiana va affrontata con la giusta attenzione e con le opportune precauzioni” ha concluso.

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