Il Commento

Niente dissenso, Ford espelle Baber dal caucus   

TORONTO – C’è un argomento oggi che non inizia o non finisce con “Covid-19”?

Il caucus del governo del PC in Ontario sembra aver smesso di fingere di essere un contenitore di pensieri, critica e sana rappresentazione del pubblico interesse. Il premier Doug Ford, che non si è distinto come uno che tollera le divergenze di opinione, ha spodestato senza tante cerimonie uno dei suoi deputati, l’MPP Roman Baber, dall’incarico nella Commissione per la Politica della Giustizia e lo ha espulso dal caucus. Baber non potrà nemmeno ripresentarsi per la rielezione al prossimo giro.

Cosa ha fatto di così grave da meritare un simile trattamento, vi chiederete? In una lettera ponderata e approfondita (come ci si potrebbe aspettare da un avvocato esperto e pratico) Baber ha messo in dubbio i dati alla base del nostro attuale lockdown. La “medicina” è peggiore della malattia, ha ipotizzato (per leggere la lettera, cliccate qua: “Il lockdown è più letale del Covid”).

Sta nuotando controcorrente, anche se alcuni/molti potrebbero essere d’accordo con gli argomenti di base della sua lettera: che gli “esperti” (o i consulenti che danno forma ai loro messaggi) sembrano essere d’accordo un giorno sì e un giorno no sull’interpretazione, o meglio, la qualità, dei dati che utilizzano per “informare” il Premier. Il risultato è una continua perplessità su “cosa fare dopo”.

Poco importa se vi trovate in una casa di cura a lunga degenza, a scuola, in una piccola impresa, nell’industria della ristorazione… l’elenco potrebbe continuare… quanti cambiamenti avete dovuto apportare alla “strategia per battere questa cosa (il virus)”?

Il collegio elettorale di Baber – York Centre – è dominato da una demografia riccamente rappresentativa di residenti italiani, filippini, ebrei, russi, afro-canadesi e sudamericani. Il loro MPP ha semplicemente chiesto: se la strategia dell’igiene (lavarsi spesso le mani), dell’uso della mascherina e del distanziamento sociale non ha funzionato finora, cosa abbiamo imparato sulla malattia e soprattutto su come combatterla?

CARP, un’organizzazione che rappresenta gli interessi degli anziani, da mesi sottolinea il tasso di mortalità – “a causa del Covid-19” – nelle case di cura a lunga degenza.

A seconda della qualità della segnalazione, il tasso di mortalità in alcune zone è oltre il 62%, tra quelli rimasti contagiati. Qui, come altrove, affrontare la questione legata all’aggregazione degli anziani, soprattutto quelli con problemi di salute pregressi, avrebbe senso. CARP chiede da parecchio le dimissioni del ministro responsabile, Merrilee Fullerton, con una campagna mediatica aggressiva. E non solo.

Se c’è qualcuno in Ontario ancora convinto che la “politica delle banderuole” voluta dal ministro dell’Istruzione, Stephen Lecce, abbia senso, quel qualcuno non ha figli a scuola, non ha l’obbligo di prendersi cura dei bambini e di lavorare allo stesso tempo, o che in qualche modo pensa che quest’ultimo anno sarà un classico esempio delle prestazioni dell’Ontario in termini di standard educativi, allora si faccia avanti.

Da qui la comprensibile frustrazione di Baber. La risposta del premier Ford? “Come osi non seguire la linea del Partito? Vattene!”. Questo è l’approccio che la famiglia Baber pensava di essersi lasciata alle spalle quando emigrò dall’autoritario sistema russo nel 1988. Non certo aiuta spiegare come uscire dalla pandemia.

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