Il Commento

Mario Draghi, il cavaliere bianco

TORONTO – La leadership è definita da come gli individui rispondono spontaneamente a stimoli imprevisti. Intuitivamente, riconosciamo l’astuzia, la sagacia, la “classe” e il coraggio inerenti alla risposta. Ciò è particolarmente vero quando l’individuo non può essere ritenuto responsabile da un obbligo politico.

La scorsa settimana Mario Draghi, ex governatore della Banca Centrale Europea, scelto dai parlamentari italiani come primo ministro, ha mostrato cosa significa difendere ciò che è giusto, quando avrebbe potuto semplicemente “farsi gli affari suoi”.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel si sono recati ad Ankara per colloqui sulle relazioni Turchia-UE con il presidente turco Erdogan. La Commissione è l’organo esecutivo dei 27 Stati europei. Il Consiglio rappresenta i “capi” di tali Stati.

La Turchia è una potenza economica e militare emergente che spinge la sua influenza verso ovest, nel Mediterraneo. Tra le altre cose, sta cercando di estendere la sua influenza in Libia. Sta anche facendo domanda per poter aderire al gruppo dei 27.

Durante il meeting di martedì, ad Ankara, erano state preparate solamente due poltrone per i tre leader davanti alle bandiere Ue e turca. Non avrebbe potuto essere una svista. Ursula von der Leyen è stata lasciata in piedi. Il simbolismo era netto: Erdogan non ha altro che disprezzo per la Commissione europea, tanto meno se è guidata da una donna. È improbabile che lui possa essere un grande partner. In questo momento, è solo un insolente senza classe. Alla domanda sulla questione, al termine di una conferenza stampa sul Covid-19, Draghi, che non è un parlamentare eletto, ha semplicemente risposto che le azioni di Erdogan sono tipiche di despoti e dittatori.

Le autorità turche si sono scatenate, come si suol dire. Ankara ha chiesto all’ambasciatore italiano di chiedere scusa. L’ambasciatore turco a Roma ha cercato di incoraggiare la ritrattazione e di normalizzare le relazioni. La stampa europea ha discusso se Draghi, statista consumato, avesse commesso una gaffe.

Erdogan continua a scagliarsi contro l’Italia, gli italiani e la storia italiana. Le donne di tutto il mondo devono applaudire il fatto che esiste ancora un uomo capace di incarnare la “cavalleria”. Posizione e “nobiltà” si distinguono più da come si trattano le persone e si adempie agli obblighi, piuttosto che a come mostrare i muscoli.

Bisogna compatire Charles Michel. L’ex primo ministro belga ha preso l’unica poltrona resa disponibile per timore di sprecare i mesi di preparativi e negoziati, ha affermato. Non ha avuto il coraggio di sostenere la collega. Potrebbe dovere riparare molti ponti con von der Leyen e i suoi alleati. Non è chiaro se sia un amico degli interessi europei. E non lo è nemmeno Erdogan. La Turchia potrebbe aspettare a lungo prima di entrare in Europa o produrre un diverso tipo di leader.

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