Il Commento

Cosa facciamo con i trasgressori?
Si buttino fuori

TORONTO – Quando gli amministratori del Toronto Catholic District School Board (TCDSB) hanno dato al cardinale il proverbiale “vaffa”, hanno scatenato una tempesta di reazioni negative, a livello locale e non solo. Il pubblico sembrerebbe opporsi al fatto che i loro diritti sia religiosi che legali vengano usurpati da politici dell’ultima ora. Un blogger del lontano Texas ha lanciato una petizione online per chiedere l’espulsione di questi “pretendenti”.

A livello locale, alcune organizzazioni cattoliche hanno iniziato a convocare riunioni, apparentemente a scopo di considerare i prossimi passi per riprendere il controllo della formazione religiosa dei nostri figli.

Altri attivisti, tipo “gente normale”, hanno avviato campagne porta a porta per scaricare il ministro dell’istruzione e il cardinale.

Al centro di tutto c’è la questione di chi ha diritto, per legge, a prendere decisioni in merito ai “diritti confessionali” dei cattolici. Dovrebbe essere semplice: la Costituzione e il magistero, poiché (in merito) si applicano agli elettori cattolici e nessun altro.

Gli unici modi leciti per diventare un elettore cattolico: l’immobile in cui vivi deve essere iscritto negli elenchi di valutazione municipale come sostenitore cattolico (di proprietà o di affittato da qualcuno cattolico); o il residente deve iscriversi all’elenco dei votanti dimostrando di averne il diritto. Solo gli elettori cattolici possono cercare una carica per servire come trustee/fiduciario del Consiglio della Scuola Cattolica.

Un “candidato” potrebbe entrare in una lista preliminare di elettori – e quindi acquisire anche la presunta idoneità – ma dovrebbe firmare una dichiarazione giurata attestante che possiede tutti i requisiti per la carica. Il pubblico votante presume che il Commissario elettorale salvaguardi il processo, mentre il consiglio scolastico cattolico tutela gli interessi dei propri elettori sotto l’egida del magistero.

Il Corriere Canadese, insieme al Direttore dell’Istruzione del TCDSB, il suo Presidente e un giornalista del Toronto Star, hanno ricevuto dei documenti che suggerivano fortemente che il sistema fosse stato compromesso. Il Corriere ha incaricato i suoi giornalisti investigativi di ricercare tutte le fonti rilevanti e il materiale relativo all’elezione dell’attuale gruppo di fiduciari dal 2018. Il TCDSB ha affidato la questione al Commissario per l’integrità (CI) di nuova nomina.

Il CI non figura nel processo elettorale. Non può “qualificare” un candidato né per motivi religiosi né per questioni relative alla proprietà/residenza in affitto. Né puo’ il CI “approvare” un risultato elettorale. Questo è fuori dalla sua giurisdizione. In ogni caso, il TCDSB non aveva un CI nel 2018, condizione esistente nel 90% dei consigli scolastici dell’Ontario.

I nostri giornalisti hanno scoperto alcuni fatti inquietanti. Tre fiduciari/trustee attualmente in carica hanno firmato dichiarazioni giurate citando indirizzi idonei che sono stati registrati a nome di proprietari figuranti negli elenchi di valutazione come elettori delle scuole pubbliche. Uno di loro compare su due liste elettorali preliminari per proprietà entrambe registrate per i sostenitori della scuola pubblica. Quel trustee è anche elencato come sostenitore della scuola pubblica su una terza proprietà, fuori città e fuori dalla giurisdizione elettorale, a nome suo e di suo marito.

Il Corriere Canadese ha fatto presente al TCDSB che tale apparente ineleggibilità a ricoprire cariche da parte dei tre potrebbe invalidare qualsiasi decisione presa dal Consiglio, almeno al momento del voto di quei trustee/fiduciari. Coincidentalmente, i tre si sono schierati con la maggioranza 7-4 nel dibattito sulla bandiera del 6 maggio, nonostante le indicazioni del cardinale.

Un altro membro dei sette è un candidato [liberale] nominato che prende gli ordini dal suo leader … non è il Cardinale. Un altro ancora sembra essere implacabile nella sua ricerca di farsi nominare candidato [PC] per sostituire, nelle prossime elezioni, un deputato provinciale (MPP) recentemente estromesso.

Essi si espongono ad accuse di coinvolgimento in tattiche di stile “terra bruciata”. Il loro impegno per la dichiarazione di visione ed il loro giuramento d’ufficio per l’istruzione cattolica sono probabilmente discutibili.

Il Cardinale li legittima con la sua inerzia.

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