Il Commento

Chiesa cattolica e scuole cattoliche
in tumulto totale

Dove vanno da qui? Le società greco-romane e giudeo-cristiane per millenni hanno spiegato la necessità di cautela con metafore che ruotano attorno all’espulsione dal giardino dell’Eden e all’apertura del vaso di Pandora. Alla base c’è un concetto “se poi qualcosa potrebbe andare storto … non è un grosso problema”.

A quanto pare, lo è sempre. I fiduciari del Toronto Catholic District School Board (TCDSB) hanno dato via libera a questioni tossiche per l’educazione cattolica. A giudicare dalla rabbia espressa via e-mail, lettere in corsivo e telefonate al Corriere Canadese, o i fiduciari devono essere rimossi dall’incarico o il cardinale Collins dovrebbe dimettersi. Questa è l’intensità della reazione pubblica alla loro decisione di respingere “il desiderio” del Cardinale.

Giovedì il 6 maggio hanno respinto il “consiglio” scritto di sua Eminenza, come magistero, su ciò che è cattolico o meno, sulle implicazioni religiose dello sventolare le bandiere del Pride nelle scuole cattoliche. I critici del Cardinale continuano a sostenere una risposta più vigorosa. Sostengono che i fiduciari non hanno nessuna giurisdizione sulle questioni religiose – siano esse simboliche o dogmatiche.

Il magistero – secondo la Legge Secolare – la Costituzione canadese, l’Ontario Education Act e il Codice dei Diritti Umani – è l’unica entità in grado di prendere tale determinazione. Il TCDSB sembrerebbe ora trovarsi a spada tratta contro l’autorità del Cardinale, come gli è stato conferito sia dalla legge canadese che dal diritto della Chiesa (canonica). Qual è lo scopo dei trustee?

Con chi si sono consultati per “informare” le loro deliberazioni? Quante famiglie dei loro circa 90.000 studenti hanno riferito che la decisione doveva essere presa? Quanti dei circa un milione di torontini identificati come elettori cattolici (per legge) sono stati invitati a presentare osservazioni? Presumibilmente, essi hanno interesse a mantenere una “connessione di fede” per il TCDSB, altrimenti si identificherebbero come [sostenitori della scuola] pubblica e manderebbero i loro figli altrove.

Le domande sono un po’ retoriche, in quanto le risposte sono negative.

Ironia della sorte, i fiduciari hanno invitato quanti seguono come “testimoni esperti” sugli obblighi cattolici : un fedele della United Church (protestante) ed ex premier; un consigliere comunale le cui opinioni negative sul cattolicesimo e l’ebraismo possono essere lette da tutti su Twitter, e che non poteva sostenere bandiere di Pride su tutte le proprietà appartenenti al Comune perché la logistica non lo consente ; e infine, il presidente del sindacato degli insegnanti locali i cui membri sono apparentemente responsabili della creazione di un ambiente omofobico e transfobico nel TCDSB. Lei e loro usufruiscono tutt’ora dell’impiego al TCDSB.

Franco Misuraca, attivista politico le cui esperienze di vita lo hanno portato in tutte le parti d’Italia, del Nord Africa e dell’Europa (dove ha risieduto in milieux culturali-sociali ‘diversi’), così come in Canada, si è lamentato del fatto che “questi fiduciari devono darsi una regolata’ di realtà: i genitori mandano i loro figli a scuola in modo che imparino come vivere, non come sentirsi offesi. Il Cardinale ha il dovere verso i suoi fedeli cattolici di difendere con forza la loro connessione di fede”.

Non è solo; una giovane madre, Stefania R., ha osservato che alcuni trustee stanno “facendo dichiarazioni discriminatorie contro i cattolici, implicando che nel seguire l’insegnamento cattolico un fedele manca di rispetto ad altri membri della comunità”. E ha aggiunto:”pensano di saper rispettare gli altri meglio di quanto la Chiesa insegna.”

Sembrerebbe andare oltre la comprensione di chiunque abbia seguito la cerimonia di giuramento quando tutti i fiduciari/trustee conclusero tale giuramento in sette parti, amministrato da P. Mike Lehman, con: ”

Sarai fedele agli insegnamenti della Chiesa e al Primato del Romano Pontefice e all’autorità del Magistero?” Tutti risposero affermativamente.

A partire dalla scorsa settimana, il video archiviato dell’inaugurazione (tenutasi lo scorso 26 novembre) aveva ironicamente tagliato la parte della cerimonia. Però i fiduciari devono ripetere tali affermazioni come condizioni di qualificarsi da fiduciari al consiglio cattolico il prossimo novembre. Nel frattempo, gli elettori cattolici, gli educatori cattolici e gli amministratori di medio livello potrebbero avere il diritto di sfidare l’ordine del direttore di ubbidire a una direttiva discutibilmente illegale da parte del Consiglio.

Né il Consiglio né l’Arcivescovo hanno l’autorità di privare gli elettori cattolici del loro diritto costituzionalmente incaricato di educare i loro figli in un ambiente radicato nei diritti confessionali riconosciuti dalla legge.

Per quanto possa sembrare scomodo per lui, i sostenitori del Cardinale sostengono che è giunto il momento che lui facesse il suo lavoro e tenesse a freno i dissidenti. Quei fiduciari, infischiandosi dei loro obblighi e giuramenti stanno “inchiodando il loro manifesto sulle porte della cattedrale”.

È un grosso problema.

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