Il Commento

Campagna dell’odio: siamo colpevoli
di aver difeso i bambini  

TORONTO – Dieci click. Tanto basta, partendo dal sito del Toronto Catholic District School Board (www.tcdsb.org), passando attraverso il website della Youthline (www. youthline.ca) per arrivare ad autostraddle. com, un portale web che si presenta come sito Internet con “notizie, spettacolo, opinioni, comunità e cultura Girl-on-Girl”.

Si tratta di un website dai contenuti espliciti, dove vengono presentati film e show televisivi che potremmo tranquillamente definire “soft porn”, dove vengono recensiti con estrema perizia vibratori e sex toy di vario tipo.

Si tratta di un sito del tutto legittimo, che ha diritto di esistere e che si rivolge a un determinato pubblico. Il problema, sollevato dal Corriere Canadese, è che questo materiale è direttamente accessibile partendo dal sito del provveditorato cattolico. Un bambino che si trova sul sito del Board cattolico, seguendo un percorso di 10 click si troverebbe davanti immagini che non sono appropriate.

Il nostro giornale ha denunciato questa situazione, chiaramente inaccettabile, scatenando le proteste di alcuni politici a livello comunale e di alcuni trustee del TCDSB.

Addirittura, la nostra denuncia è stata trasformata dalla consigliera comunale Kristyn Wong-Tam in un attacco indiscriminato alla “comunità e agli studenti LGBTQ2S+”. Siamo stati accusati di omofobia, di intolleranza, di discriminazione, in un crescendo di bugie, accuse e veleni che ha portato il consiglio comunale di Toronto a minacciare di votare una raccomandazione per far togliere la pubblicità del Comune di Toronto dal Corriere. Un provvedimento poi modificato all’ultimo istante, nel quale City Hall “riafferma il suo dispiacere verso il Corriere Canadese in seguito alla stampa e alla distribuzione di articoli omofobi e transfobi sul TCDSB, i suoi trustee e le famiglie LGBTQ2S+”, con 24 voti a favore.

È sconvolgente sapere che chi ci governa, a livello comunale, abbia affrontato una votazione così importante – perché riguarda temi di vitale importanza, come la tolleranza, il rispetto di tutti, il pieno di diritto di tutela di gender insieme alla libertà di stampa – con tanta superficialità e faciloneria, senza nemmeno aver approfondito la battaglia che il Corriere sta conducendo per la rimozione di quel materiale, accessibile dal sito del TCDSB attraverso quello della Youthline.

Consiglieri comunali, pagati con i soldi dei contribuenti – cioè i nostri – che prima di votare sono stati doppiamente colpevoli. O non si sono documentati – e bastavano 10 click – o se lo hanno fatto, hanno implicitamente dato il loro benestare all’accesso, per un bambino, a immagini porno e recensioni di sex toy.

Una superficialità disarmante, imbarazzante, riassunta molto bene negli interventi di mercoledì, prima del voto, da parte dei consiglieri Shelley Carroll e John Filion, che ci hanno tacciato di bullismo giornalistico e omofobia.

Ma la superficialità nel riportare questa storia ha coinvolto anche i media cosiddetti mainstream. Il Toronto Star, ad esempio, nel suo articolo sul giornale cartaceo di ieri ha scritto testualmente che “il Consiglio comunale ha approvato la mozione che toglie i fondi pubblicitari al Corriere”. Falso. Solamente ieri in tarda mattinata, lo Star sulla versione online dell’articolo ha apportato le giuste correzioni, riportando correttamente che City Hall non ha tolto i fondi pubblicitari al nostro giornale. Ci aspettiamo che nella versione cartacea di oggi dello Star ci sia un bel errata corrige a caratteri cubitali.

Sono sconvolgenti le parole della Wong-Tam, che ha lanciato accuse dirette che colpiscono la professionalità di chi lavora in questo giornale, che ha sempre difeso i diritti della comunità LGBTQ2S+. Parole delle quali dovrà rispondere in tribunale.

Ma ci chiediamo: prima del voto e prima di tacciare di omofobia il Corriere Canadese, gli esimi componenti del Comune la sono andata a leggere, sul sito appena descritto, la recensione del “Cookie Vibrator” o del “Chakrubs Heart Crystal Dildo”, o del “Cute Little Fuckers’ Princette Puppypus”? No? Beh, un bambino di 10, 11 anni, partendo dal sito del TCDSB, potrebbe farlo, con 10 semplici click (nella foto in alto, una delle recensioni presenti sul sito).

Nelle ultime tre settimane, in redazione, insieme all’editore Joe Volpe e a tutti i colleghi giornalisti, abbiamo discusso animatamente sulla possibilità di pubblicare alcune foto del materiale presente sul sito e per un po’ abbiamo deciso di non farlo. Ma adesso è giunto il momento di dire basta, perché i nostri lettori hanno il diritto di capire di cosa stiamo parlando: le immagini che pubblichiamo sono quelle “meno impubblicabili”, nel sito c’è ben altro.

Ripetiamo per l’ennesima volta, la nostra battaglia non è contro il sito in sé, ma contro la decisione del TCDSB e di Youthline di garantire i link a questo website.

Dai siti del TCDSB e Youthline in 10 click… Collegandosi al website del TCDSB, con 10 click, si arriva al sito che contiene le immagini che abbiamo pubblicato e ben altro. Si parte dal www.tcdsb.org, si clicca su Programs and Services, si va su Special Services, si clicca su Mental Health, quindi su Resources, poi su Students, quindi su LGBTQ youth resources website: youthline. Da qui si clicca su Our Programs, quindi su Online Resources, quindi su Sex, Sexual Health and More, infine su Autostraddle’s Sex and Relationship Essay. Un sito pornografico, non adatto ai bambini.

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